In occasione dei 150 anni dell'unificazione italiana, un colossale affresco del cammino che si compì nell'Ottocento, in un periodo che va circa dal 1830 al 1870, raccontato attraverso le vite di tre giovani rivoluzionari, due dei quali appartenenti all'aristocrazia e uno di estrazione popolare.
Note
In versione ridotta rispetto ai 204 minuti presentati a Venezia 2010 e all’Auditorium di Roma qualche settimana dopo, è un affresco di cupo e impassibile nitore che ci fa ascoltare il passo della Storia attraverso il sussurro del complotto, l’inganno della politica, la perennità del dominio sociale. Un coro possente in un teatro antico e secolare dai velluti consunti, gli specchi opachi, le macchie d’umido sulle pareti, che intreccia voci e volti di Toni Servillo, Luca Zingaretti, Valerio Binasco e Luigi Lo Cascio, sopra tutti gli altri.
Alla fine sono riuscito a vederlo tutto... non è cosìterribile. E' un filmone ricco di personaggi ed eventi, ma poco comprensibile da chi non conosce quel periodo storico più che bene. Belle le musiche e le ambientazioni. Malissimo due 'scenografie': la prima con la scala in griglie di lamiera zincanta; l'altra con un edificio in cemento armato...
Peccato, una bella occasione sprecata. L'argomento è di grande interesse ma ci si perde in una miriade di personaggi e si finisce per perdere il filo conduttore. Il fatto che un film sia fatto da un regista importante, sia curato e tecnicamente impeccabile non basta...
Martone s’immerge in un trentennio dell’ ‘800 italiano, il più convulso e problematico, fonte di innumerevoli analisi, controversie, agiografie e revisioni, il tempo del “Qui si fa l’Italia o si muore”, e si chiede quale Italia sia stata fatta.
Un affresco lucido e perfetto nella ricostruzione di quarant'anni di risorgimento che hanno segnato la nascita della nostra nazione; per cercare di ritrovare lo spirito che avevano i nostri predecessori…
Boh! Accolto da fanfare e da aspettative di capolavoro, a me è parso più che altro un compassato affresco degno di un palinsesto televisivo più che di un grande schermo…
“Non ho taciuto né risparmiato nulla. Infanzia, gioventù, famiglia, amicizia, le mie responsabilità e quelle degli altri. Le ho passate al setaccio e non ho rintracciato l’errore in cui siamo caduti, l’inganno che abbiamo tessuto senza volerlo (…) Ma io non conto, eravamo in tanti, eravamo insieme, il carcere non bastava; la lotta dovevamo cominciarla quando ne uscivamo. Noi, dolce… leggi tutto
Una personale descrizione dei moti del nostro Risorgimento , visti attraverso gli occhi di alcuni personaggi di fantasia ( ma identificabili con alcune figure reali , anche se di secondo piano ) , protagonisti o comparse dei fatti storici dell' epoca . L'originalità dell' opera sta forse proprio nel fatto che gli avvenimenti narrati siano storie diciamo " minori " del Risorgimento ,… leggi tutto
Occasione sprecata; l'unico film che doveva celebrare il 150° , ampiamente voluto dalla presidenza della repubblica e ben finanziato, si riduce ad un noioso polpettone di quasi tre ore, con dialoghi intimisti cervellotici, continue interruzioni nel dipanarsi di un racconto che dal personale vorrebbe spaziare al collettivo ma il punto di vista rimane sempre ancorato e primi piani dei dolenti e… leggi tutto
Domanda: La legge di Lidia Poët si apre con una scena di sesso abbastanza forte, un cunnilingus. Risposta: Me la ricordo, ci abbiamo messo nove ore a girarla… (Ma sono molto serena con la mia…
Mario Martone nel 2010 realizzò uno dei suoi film più ambiziosi sia per tematica che per dimensioni produttive, "Noi credevamo", una sorta di cronaca risorgimentale "revisionista" scritta insieme al magistrato/scrittore De Cataldo, per arrivare a sostenere che l'unità d'Italia era meglio non farla nel modo in cui fu effettivamente raggiunta, per tutta una serie di ragioni…
Grosseto, 14 dicembre 1922 – Milano, 14 novembre 1971
"Non guardate i film, fateveli raccontare." (parafrasi di una "cit. & sic!" sui libri.)
E va bene, 100 di questi giorni no, m'almeno…
Stasera non sono sceso in sala. Sono sceso in piazza. Io, essere pigro e poco incline a calpestare i sanpietrini ho preso moglie per mano e figlio sulle spalle e mi sono spinto in mare. Ci sono andato per…
Una personale descrizione dei moti del nostro Risorgimento , visti attraverso gli occhi di alcuni personaggi di fantasia ( ma identificabili con alcune figure reali , anche se di secondo piano ) , protagonisti o comparse dei fatti storici dell' epoca . L'originalità dell' opera sta forse proprio nel fatto che gli avvenimenti narrati siano storie diciamo " minori " del Risorgimento ,…
Attraverso le storie e le vite di tre ragazzi del Cilento,Domenico, Angelo e Salvatore,raccontate in quattro episodi che li vedono a vario titolo coinvolti,in bilico tra coraggio e paura,tra smanie omicide e etica ortodossa, vengono narrati i trent'anni che cambiarono L'italia.Il risorgimento visto dalla prospettiva di Martone,narrato utilizzando una chiave di lettura leggermente faziosa…
Un film meritevolissimo sul Risorgimento. Ce n’é pochissimi su un argomento così importante per la vita degli italiani; e, tra questi, quelli seri si contano sulle dita di una mano (invece su porcherie, piene di violenza gratuita, gli italiani possono vedere migliaia di pellicole in più, per una scelta volontaria e nient’affatto necessaria operata da Rai,…
“Il cinema l’ho sempre visto da povero, cioè in posti mediocri e spesso senza capirne il senso raffinato. Di solito ci andavo che ero stanco del lavoro e finivo per addormentarmi, cosa che non accade…
Attraverso le vicende di tre ragazzi del Cilento, Salvatore (Luigi Pisani), Domenico (Luigi Lo Cascio) e Angelo (Valerio Binasco), 'Noi credevamo' di Mario Martone narra alcune storie secondarie ruotanti attorno al Risorgimento, in un arco di tempo che va dal 1828 al 1870.
Mario Martone parte dal romanzo di Anna Banti e scrive, in coppia con Giancarlo De Cataldo, una sceneggiatura accuratissima…
Si sente e si legge spesso che il cinema italiano è in una situazione di declino, forse inarrestabile. Per mancanza di risorse economiche? Di idee? Eccessiva burocrazia? Per tutto questo. Non bisogna…
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Commenti (11) vedi tutti
Alla fine sono riuscito a vederlo tutto... non è cosìterribile. E' un filmone ricco di personaggi ed eventi, ma poco comprensibile da chi non conosce quel periodo storico più che bene. Belle le musiche e le ambientazioni. Malissimo due 'scenografie': la prima con la scala in griglie di lamiera zincanta; l'altra con un edificio in cemento armato...
commento di BradyHo resistito un'ora e poi ho gettato la spugna: sconclusionato, incomprensibile, lento, sopra le righe... non ce la posso fare.
commento di Artemisia1593Più pensiero che azione ....
leggi la recensione completa di daniele64Peccato, una bella occasione sprecata. L'argomento è di grande interesse ma ci si perde in una miriade di personaggi e si finisce per perdere il filo conduttore. Il fatto che un film sia fatto da un regista importante, sia curato e tecnicamente impeccabile non basta...
commento di ndsOpera importante di Martone
leggi la recensione completa di Furetto60Martone s’immerge in un trentennio dell’ ‘800 italiano, il più convulso e problematico, fonte di innumerevoli analisi, controversie, agiografie e revisioni, il tempo del “Qui si fa l’Italia o si muore”, e si chiede quale Italia sia stata fatta.
leggi la recensione completa di yumeFortuna vuole che non tutti siano eroi, così possiamo erigere monumenti a Garibaldi e piangere Angelo, l'oscuro.
commento di michelUn affresco lucido e perfetto nella ricostruzione di quarant'anni di risorgimento che hanno segnato la nascita della nostra nazione; per cercare di ritrovare lo spirito che avevano i nostri predecessori…
commento di slim spaccabeccoVoto al Film : 7
commento di ripley77Boh! Accolto da fanfare e da aspettative di capolavoro, a me è parso più che altro un compassato affresco degno di un palinsesto televisivo più che di un grande schermo…
commento di saturaCome smettere di amare il cinema.
commento di tricker