Regia di Ascanio Celestini vedi scheda film
Esordio coi fiocchi per l'attore e autore teatrale Ascanio Celestini, del quale, pur conoscendo la crescente fama, avevo solo visto un paio di suoi monologhi televisivi.
All'inizio, il passaggio dal teatro al cinema appare impacciato, con alcuni momenti di stanca, ma quando il neoregista riesce a dare una forma alle proprie ossessioni e ai tormentoni verbali, l'opera prende quota e non da più respiro fino alla fine.
Diviso tra un tono fiabesco di cui è ammantata tutta la parte in flashback sull'infanzia, con rimandi a 'Padre padrone' dei Taviani ed uno straniante, relativo al presente, vissuto come 'ospite' di una casa di cura, 'condominio per santi' come la chiama lui, Celestini crea una tra le opere più vibranti della nostra recente cinematografia.
Come alter ego del protagonista uno straordinario ed allucinato Giorgio Tirabassi, proiezione della mente instabile di Celestini, ossessionato da clonazioni, supermercati e riviste porno a cui spettano le battute pù divertenti, che stemperano in parte l'angoscia che permea tutto il film.
Maya Sansa, nelle vesti di Marinella, compagna di classe di Ascanio bambino, a mio avviso, può essere vista come un raggio di luce in un'esistenza squallida, ma che presto scomparirà.
Voto: 8.
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