Nicola è un ragazzo nato nei "favolosi anni '60": un ragazzo difficile, una pecora nera, con molti problemi a scuola e nella vita, dovuti al difficile ambiente familiare in cui è cresciuto: un padre severo, una madre con problemi psichiatrici chiusa in manicomio e una nonna contadina. Nicola verrà presto considerato come pazzo e, nella sua solitudine, non gli resta che crearsi un amico immaginario.
Note
La pecora nera, passato in concorso alla Mostra di Venezia 2010, è una meravigliosa invenzione, indipendente dal libro e dallo spettacolo teatrale, e va al di là dei celebri monologhi dell’attore regista (autore della sceneggiatura insieme a Ugo Chiti e Wilma Labate). Ascanio Celestini ci accompagna di istallazione in istallazione in un tour visionario, dove i “matti” creano geroglifici di comicità, dolore e compassione.
Inizio promettente con galline e pollaio. Però, ce l'avrei io il motivetto giusto per la colonna sonora: "La Gallina ha fatto l'ovetto, viene fuori dal culetto!" (mia creazione, Ndr). Bel film, intenso senza patetismi. E il meccanismo Fight Club sta ben nascosto fino a svelarsi inaspettato.
Mi ricordo la barzalletta dei due matti che scappano dal maniconio, il manicomio protetto da cento cancelli. Saltano il primo, il secondo, il terzo, corrono, corrono... Al novantanovesimo dicono: «Basta, siamo stanchi, torniamo indietro, sarà per la prossima volta». Così inizia La Pecora Nera, film che ha fatto parlare di sé prima ancora della presentazione… leggi tutto
Considerato un po' strambo dalla maestra, dal padre rozzo e dai fratelli infingardi, fin da ragazzino Nicola finisce in un'istituzione psichiatrica romana a far "compagnia" alla madre. Convinto di essere lì come inserviente, sarà l'amore verso la standista di un supermercato (Sansa) a fargli capire i suoi problemi reali. Con una buona dose di coraggio Ascanio Celestini trasferisce… leggi tutto
Abbiamo visto “ La pecora nera “ regia di Ascanio Celestini. E’ difficile per noi “ sparare sul pianista “ e non lo facciamo certo in questo caso. Celestini e i suoi cosceneggiatori hanno senza dubbio un certo coraggio a trattare questo tipo di materiale e la regia è riuscita a trovare un certo stile. Però abbiamo visto un film dalle buone … leggi tutto
Buon film che però mostra qualche pecca nel cercare a tutti i costi di non "esagerare" la dicotomia tra i due mondi sano/insano giocando molto sulla sottile linea di demarcazione con un personaggio, il protagonista interpretato dallo stesso Celestini, che più borderline non si può. Valida invece la scelta di non scivolare nel buonismo davanti ad una possibile via di fuga…
Molto intenso e impegnativo. Tema delicato avvicinato con ironia, ma è tutt'altro che una commedia. Film che fa riflettere e lascia il segno. Buona la realizzazione non senza qualche semplificazione eccessiva nelle scene dei personaggi giovani.
Rinchiuso bambino in manicomio per volontà di una famiglia disgraziata, Nicola viene risucchiato dalla materna violenza dell'istituto che lo svuota di ogni energia rendendolo incapace di prendere in mano la sua vita. Il film segue alternativamente Nicola adulto e Nicola bambino, prima e dopo il ricovero. Con fermezza ma senza animosità Celestini denuncia la segregazione del…
Antro di inferni (sub)urbani, mostra delle atrocità consumistiche, limbo di sfrenata spesata perdizione, melanconici sabati del villaggio dove tutto è iper, stato della mente zombesca. Zombi confusi…
Ci sono due matti... Ma in realtà i due matti sono un matto solo, nel più classico caso di sdoppiamento della personalità, in questo piccolo poema dei lunatici, aggiornato ai nostri giorni ed all'etica e all'estetica del supermarket. Il quale sconvolge chi da bambino abbia ricevuto un imprinting totalmente differente, basato sulla cultura contadina che nei favolosi anni…
Siamo una Nazione in tale decadenza che questo film, al massimo onesto, è stato celebrato come quasi fosse un capolavoro. Ambientato oggi ma con frequentissimi flash back, parla di questo bambino, tra i più sfigati: la madre matta, morta in manicomio (magari matta non si sa, allora si andava di elettroshock alla grande, che, scopro, ancora oggi viene praticato in Italia, da questi nostri…
Dopo il libro e la rappresentazione teatrale, Ascanio Celestini esordisce nel lungo cinematografico portando su grande schermo la sua opera che affronta il delicato universo delle malattie mentali e i sottili confini tra le persone normali e chi “normale” non è, o forse non sarebbe.
Ne è passato di tempo dai “favolosi” anni sessanta (quelli in cui si internavano le persone senza…
Due idee formano questo film. La prima pronunciata nei primi 60 secondi e poi ripetuta continuamente durante il film, va beh ... poi c'è qualche "pio pio pio" di troppo. La seconda idea si sviluppa negli ultimi 8 minuti ed è dignitosamente interessante. Sarebbe stato un buon cortometraggio, con regia e fotografie azzeccate, se si potessero tagliare 1h e 20 mm centrali. Ma il cortometraggio non…
Esordio coi fiocchi per l'attore e autore teatrale Ascanio Celestini, del quale, pur conoscendo la crescente fama, avevo solo visto un paio di suoi monologhi televisivi. All'inizio, il passaggio dal teatro al cinema appare impacciato, con alcuni momenti di stanca, ma quando il neoregista riesce a dare una forma alle proprie ossessioni e ai tormentoni verbali, l'opera prende quota e non da più…
Nicola (Ascanio Celestino) vive da più di trent’anni in un istituto psichiatrico gestito da suore (Luisa De Santis e Igiaba Scego), da quando era piccolo e rimase da solo dopo la morte della nonna (Barbara Valmorin). La madre morì dopo anni di ricovero allo stesso manicomio, il padre (Nicola Rignanese) era un bruto che si preoccupò solo di metterlo al mondo, i…
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Commenti (5) vedi tutti
Che bel film. Sentito e commovente.
commento di silviodifedeInizio promettente con galline e pollaio. Però, ce l'avrei io il motivetto giusto per la colonna sonora: "La Gallina ha fatto l'ovetto, viene fuori dal culetto!" (mia creazione, Ndr). Bel film, intenso senza patetismi. E il meccanismo Fight Club sta ben nascosto fino a svelarsi inaspettato.
commento di andenkoVoto 6. [18.11.2013]
commento di PPNessuno nasce pazzo…pazzo si diventa…
commento di vicky13Un film interessante, gradevole, che fa riflettere.
commento di divemaster