Regia di Piergiorgio Gay vedi scheda film
Essendo un grande fan del Liga (lo seguo dagli inizi della sua carriera, le note del suo primo disco accompagnavano i miei rientri in caserma la domenica sera, quando lasciavo il clima mite della riviera per andare in mezzo alle nebbie vercellesi, ma questa è un'altra storia....) temo che sarò poco obiettivo in questo mio commento. Ma credo di poter dire che, al di là della passione che si possa avere o meno per la sua musica, un merito indiscusso del musicista di Correggio sia proprio quello di esprimere attraverso i suoi testi il disagio per questa società e per alcuni comportamenti che la contraddistinguono, la voglia di lottare per rendere migliore la propria vita anche se il punto di partenza è di puro svantaggio.
Il grande merito di questa pellicola è proprio quello di partire dalle parole di alcune canzoni del Liga per andare a trattare alcuni temi di scottante attualità, in un percorso che comunque non risulta mai banale.
L'Italia di oggi è la protagonista di questo film - documentario, l'Italia vista attraverso una serie di interventi di personaggi famosi e persone "normali", ognuno con la propria testimonianza e il proprio pensiero. Certamente si può ravvisare un limite in un certo buonismo che attraversa le immagini, ma è altrettanto vero che taluni interventi (penso in particolare a quello di Don Ciotti) sono assolutamente toccanti, regalandoci momenti e pensieri per nulla scontati. Ma i momenti migliori, quelli che coinvolgono maggiormente lo spettatore, sono proprio quelli dovuti alle parole della gente comune, ragazzi che scoprono le proprie emozioni, che sono poi le nostre. Per questo mi sento di consigliare la visione di questo film anche a coloro che del Liga si limitano ad ascoltare solo qualche canzone alla radio, potrebbero avere una bella sorpresa.
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