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La vita incerta di un giovane cineasta alle prese con le sue passioni, tutte concentrate verso un mondo di immagini ed oggettistiche curiose e sin macabre, vecchie suppellettili, teschi di coccodrilli, reperti storici trovati presso un antiquario di fiducia presso cui collabora e lavora, si confronta con la realtà schietta e cruda di un universo che, diversamente dal mondo di cui il ragazzo vorrebbe unicamente circondarsi assieme ai suoi pochi amici e confidenti (un regista suo coetaneo stressato dal disastro economico e di critica del suo esordio in regia, un sarto dai poteri esoterici, ed una ragazza fotografa di origini asiatiche, particolarmente ossessionata dal desiderio di immortalare l'atto della morte, e che il nostro protagonista vorrebbe anche amare) non può che gettarlo nello sconforto più totale.
Oltre alla sfrenata passione per i coccodrilli, specie a cui riconosce doti di perfezione non comuni a nessuna altra specie, il ragazzo, frequentando il sarto-fattucchiere, si convince che nel bosco poco distante la sua abitazione periferica, sotto una pianta in particolare si nasconda quella particolare, magica radice di mandragola in grado di poter dar alla luce un essere vivente.
Sarà proprio questo essere, un ominide in grado di svilupparsi a ritmi accelerati, che si recherà dal produttore più influente per raccontargli tutta quella storia che potrebbe convincerlo a produrre il film inerente quella incredibile storia sospesa tra sogno, incubo e fuga da una realtà troppo grigia ed insulsa.
Dopo il già promettente e suggestivo Imago Mortis, il ritorno in regia dell'interessante e ispirato regista Stefano Bessoni avviene attraverso un racconto fantastico che inevitabilmente richiama le atmosfere burtoniane, declinate ed adattate ad una periferia nostrana che invoglia a fantasticare su realtà più suggestive e rassicuranti, che al confronto appaionio altri pianeti, o dimensioni diametralmente differenti.
Ingegnoso nella realizzazione di effetti speciali caserecci ma molto accurati, forte di un cast affiatato e coeso (bravi i protagonisti Lorenzo Pedrotti, Francesco Martino, Franco Pistoni e Jun Ichikawa apprezzata in Cantando dietro i paraventi di Olmi, Krokodyle è un esperimento piacevole che conferma Bessoni artigiano di un genere insolito nell'ambito della produzione nostrana, che meriterebbe di essere seguito ed invogliato a produrre altri capitoli.
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