Regia di Otto Preminger vedi scheda film
Splendido dramma processuale firmato da un Preminger in forma strepitosa: appassionato, arguto, avvincente, un piccolo capolavoro di ambiguità morale e vibrante tensione, sostenuto da una sceneggiatura di ferro (firmata da Wendell Mayes sulla base di un fatto di cronaca realmente accaduto e poi rielaborato nell'omonimo romanzo di John D. Voelker) e da una messinscena di smagliante resa espressiva. La vicenda dell'avvocato Paul Biegler, chiamato a difendere un tenente dell'esercito accusato di aver assassinato un uomo che gli ha violentato la moglie, assume ben presto i connotati di una vera e propria discesa agli inferi in cui nulla è come appare e i dubbi e le incertezze si fanno strada in maniera inquietante e coinvolgente tra le pieghe del dibattimento processuale. Magnificamente fotografato da Sam Leavitt con morbide tonalità di grigio, si avvale di un superbo cast d'attori (su tutti, un eccezionale James Stewart, premiato a Venezia con la Coppa Volpi, ma ottimi anche Ben Gazzara, Lee Remick, George C. Scott e Arthur O'Connell) e della fantastica colonna sonora jazz di Duke Ellington. Superlativo.
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