Regia di Ryan Little vedi scheda film
Film di guerra con alcuni elementi positivi ed altri negativi. Tra i primi, posso citare il realismo dell'ambientazione: siamo negli ultimi mesi di guerra, stanchezza ed indifferenza per ciò che li circonda serpeggiano ormai tra i due schieramenti contrapposti. Gli americani sono consapevoli della prossima vittoria e al tempo stesso dei pericoli che ancora dovranno superare; i tedeschi resistono con tenacia. La guerra si combatte con fucili e pistole, casa per casa, villaggio dopo villaggio, tra piccoli gruppo di soldati, ognuno con l'uniforme diversa dalle altre, senza simboli o ideologie : questo aspetto di "quotidianità" del combattimento nell'eterogenea produzione di film bellici non sempre emerge. La desolazione di questa atmosfera è completata da un paesaggio innevato e disabitato. In quest'ambientazione, sono narrate delle vicende che dovrebbero essere tratgte da una storia vera. Sarebbe interessante sapere se è veramente così: a me sono sembrate surreali, almeno nei particolari - questo è un elemento negativo. I protagonisti sono un po' stereotipati, cosa che si verifica spesso in questo genere di film. Alle vicende che coinvolge il gruppo s'intreccia la storia di uno dei soldati, molto religioso e con un profondo senso di colpa per un doloroso evento causato alcuni giorni prima, che lo porta ad avere delle visioni. Il suo sacrificio renderà possibile ai compagni il raggiungimento dell'obiettivo, emendandolo da una colpa che in realtà non è sua, ma della guerra. Per concludere, il film è godibile: piuttosto breve, non annoia, anche se il finale è scontato.
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