Regia di Jeff Kwitny vedi scheda film
Sottovalutatissimo horror/splatter prodotto dal "nostro" Ovidio Assonitis (Chi Sei?, Tentacoli, Piranha 2), in quegli anni trasferitosi negli States e alle prese con la produzione de La Fattoria Maledetta. Forgiato su un soggetto minimalista e soprattutto su uno script pieno di incongruenze (si vedano i due appiedati che vengono travolti dal treno nonostante questo sia marciante da ore in direzione opposta) e viziato da imperdonabili buchi di sceneggiatura, Il Treno fa forza su un'eccellente messa in scena e spassosissima effetti gore tipicamente anni ottanta. Maestosa la fotografia di Adolfo Bartoli, allievo del premio oscar Pasqualino De Santis, sia nell'impiego di filtri blu (notevole anche col giallo e rosso nella scena dell'incendio che il treno si trova ad oltrepassare), ma anche nel continuo ricorso a nebbie artificiali e ai contrasti offerti da cieli infuocati o da specchi d'acqua che riflettono l'azione. Piace molto anche la regia italianeggiante dello sconosciuto Jeff Kwinty che dirige con mano ispirata e divertita. Molto lo splatter (teste decapitate, busti divisi in due con viscere in evidenza, volti scarnificati) e tante le invenzioni, con molte scene memorabili (il treno maledetto che provoca vittime, il macchinista risucchiato all'interno della fornace di alimentazione del treno, il volto di una ragazza scarnificata, l'epilogo con la mano del demone che artiglia la protagonista sfondando l'oblò di un aereo in volo e l'onirica apparizione della madre della protagonista) e persino l'apparizione di un lucifero bestiale. Deboli le interpretazioni (da teen movie), con un cast che pesca anche tra gli attori della cinematografia jugoslava (si gira nella campagna serba).Presenti alcuni omaggi al genere horror, si riconoscono i tributi a Il Presagio (la morte della madre della protagonista, decapitata in un incidente stradale da una sbarra persa da un camion) e a Dracula (la carrozza trainata da cavalli col cielo infuocato dal tramonto).
Tra gli attori più conosciuti si riconosce uno spento Bo Svenson. Tremenda ed efficace la strega sdentata. Buone le musiche di Carlo Maria Cordio, solito nel periodo a musicare b-movie horror (tipo quelli di Lucio Fulci).
Al di là della sceneggiatura, un misto tra horror stregonesco/demoniaco e horror incentrato su un veicolo autocosciente (un inarrestabile e soprattutto indistruttibile treno che sfonda tutto e marcia persino senza binari!?), Il Treno è un horror ricco di sense of wonder che saprà deliziare gli amanti degli z-movie come pochi altri. Mezzo punto in più per la messa in scena (sebbene vi siano diversi errori di montaggio).
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