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I baci mai dati

Regia di Roberta Torre vedi scheda film

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La recensione su I baci mai dati

di supadany
6 stelle

Si respira un’atmosfera particolare in questo lavoro di Roberta Torre che crea un insieme astratto sia per il tipo di storia (anche se il versante “miracoli” negli ultimi anni ha avuto fin troppi emuli) che per tutto l’ambient che riesce a ricreare attorno alla storia, tra persone disperate alla ricerca di un aiuto celeste, l’afa dell’estate e colori sgargianti (vedi il negozio della parrucchiera), purtroppo poi corre anche il rischio di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano.

Manuela (Carla Marchese) è una ragazzina che vorrebbe solo quella normalità che non riesce ad ottenere, fino a quando in seguito ad una rivelazione non diviene meta di gente che da lei ricerca l’aiuto per cambiare in meglio la propria vita.

Ma la ragazzina finisce così con l’essere imprigionata in un vero e proprio lavoro a tempo pieno in grado di mantenere la famiglia, quando il suo desiderio sarebbe tutt’altro, d’altronde è pur sempre una tredicenne.

Occasione parzialmente sprecata da Roberta Torre alla ricerca di quella intuizion che da parecchi anni pare ormai mancargli (l’esordio).

Qui ne avrebbe anche più di una a dir la verità, purtroppo poi manca in altre frangenti, con alcuni elementi e personaggi che si perdono nel nulla (il padre interpretato da Beppe Fiorello, ma anche la sorella ed il suo presunto amore adolescenziale), alcune incursioni che sembrano solo veri e propri riempitivi (vedasi il politico senza tanti scrupoli) ed un finale che se da un lato pare proprio un cerchio che si chiude su se stesso (quando tutto rema in una direzione è estremamente complicato cambiare il verso del proprio destino), dall’altro non offre nemmeno cospicue riflessioni determinanti ed in grado di dare un senso completamente compiuto (e concreto) un po’ a tutta la pellicola.

Peccato, perché comunque ci si lascia trascinare velocemente all’interno del quartiere periferico dove vive la giovane Manuela, tra la faciloneria dei suoi abitanti (con le loro richieste quasi sempre legate al desiderio materiale), piccoli screzi ed atteggiamenti coloriti, purtroppo poi non si arriva ad avere altrettanta sostanza.

In ogni caso non è assolutamente un lavoro da bocciare in toto, oltre a quanto citato anche il cast presenta più di un volto nel posto giusto (vedi Donatella Finocchiaro, ma anche la giovanissima Carla Marchese), purtroppo poi manca del colpo d’ala e di un’incisività in grado di rendere più forte il senso di quanto proposto.

Incompiuto, ma comunque sufficiente.

Su Roberta Torre

Dimostra ancora una volta, anche se in passato non sempre l'ha fatto (agli esordi sì), di avere un buona fantasia nella realizzazione, ma poi fatica a rendere densa la storia che racconta.

Su Donatella Finocchiaro

Ruolo che le offre più di una possibilità, per quanto non tutte siano all'altezza delle aspettative.
Caparbia.

Su Pino Micol

Nel suo piccolo funziona egregiamente.

Su Giuseppe Fiorello

Appariscente, ma il suo personaggio non ha gran fortuna.
Sufficiente.

Su Piera Degli Esposti

Dalle una parte e sarai ricompensato, seppur nel limite dello spazio che le offri.

Su Carla Marchese

Volto fresco e non omologato.
Felice scelta del casting, lei è assolutamente all'altezza di prendersi la scena.
Brava.

Su Martina Galletta

Ruolo che non offre grandi possibilità di rivalsa.

Su Alessio Vassallo

Ruolo che non offre grandi possibilità di rivalsa.

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