Regia di Roberta Torre vedi scheda film
Roberta Torre torna allo stile colorato e personale della sua frizzante opera d'esordio (Tano da morire) per raccontarci l'episodio di una presunta apparizione mistica legata alla sparizione della testa di una statua della Madonna, appena installata in una disadorna piazzetta di un quartiere popolare di Catania.
Lo scetticismo iniziale di parenti e amici svanisce presto a vantaggio di una totale devozione nei confronti della spaesata giovane protagonista che, su insistenza della madre truzza e un po' zoccola, ma con un grande fiuto per il commercio (la sempre incisiva e seducente Donatella Finocchiaro), organizza un vero e proprio ufficio di ricevimento per accogliere e dare conforto agli infelici concittadini.
Si perche' la gente - come confida la Finocchiaro alla scettica figlia in uno dei momenti piu' intensi del film - ha bisogno di credere, di sperare in un riscatto dallo squallore quotidiano, di sognare una vincita al lotto, o di venir selezionati per il Grande Fratello.
Nulla di nuovo in sintesi. Anzi forse qualcosa di sicuramente gia' visto o trattato (ricordo "Il miracolo" di Winspeare di qualche anno fa), ma raccontato con uno stile colorato tutto personale che e' un segno distintivo non comune a molti dei nostri "nuovi" registi. Roberta Torre, cosi' come Pappi Corsicato, ha il pregio di sapersi contraddistinguere per un tocco registico personale brioso e la fara' crescere.
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