Regia di Pernilla August vedi scheda film
Film su e contro l'alcolismo. E' incentrato con doppia narrazione e continui flashback sulla figura di Lena, oggi madre di famiglia felice, e ieri ragazzina in una famiglia di immigrati (finlandesi in Svezia) il cui padre è alcolizzato.
Si focalizza sulla forza ed il coraggio necessari per riuscire a sopravvivere - senza cadere nella follia e nella disperazione - quando la piaga dell'alcolismo si abbatte su una famiglia, inevitabilmente disgregandola e distruggendola. Ma, aggiungerei, per me rilevante è anche l'ambientazione completamente atea della vicenda, per cui l'unico modo di uscirne è solo con le proprie forze: è davvero dura ed i pochi che ce la fanno ne restano comunque profondamente segnati dentro.
Pensare ad una donna avvisata dall'ospedale che la madre sta morendo, e che preferisce ignorare la chiamata; alla morente che chiede che le sue ceneri stiano insieme a quelle del marito. Insomma, per me che sono un briciolo credente e vivo in una cultura cristiana, è stata l'occasione per pensare a come sarebbe la vita e la morte in un paese ateo. Stessi problemi, stesse difficoltà (rivalità madre-figlia, alcool, droga) e magari anche forti tracce di amore coniugale, filiale, fraterno e genitoriale; e persino servizi sociali più efficienti. Ma tutto molto, molto più arido, e senza luce.
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