Regia di Sopon Sukdapisit vedi scheda film
Il botteghino italiano estivo massacra i film e i distributori lo ripagano dandogli in pasto un macello dietro l’altro, specie se a buon mercato. Ecco dunque il thai Coming Soon, debutto alla regia di uno tra gli sceneggiatori di Shutter (da noi visto nell’estate 2006). Si apre come il più tipico degli horror asiatici: bambina dai lunghi capelli minacciata da vecchia assassina con lunghi capelli cadenti. Ma la convenzionalità è intenzionale, ci si sposta infatti verso il pubblico nella sala di un multiplex, durante un’anteprima che il proiezionista coglie al volo per piratare il film. Lo fa per pagare debiti di droga e riavere l’orologio della sua ex che, in preda all’astinenza, aveva ceduto al banco dei pegni. Il nobile intento non commuoverà però lo spettro intento a uccidere chiunque veda il film. Non siamo lontani da Ring, ma qui la riflessione metacinematografica è più marcata, rivolta verso il voyeurismo e soprattutto la pirateria. Quando il fantasma chiede se vogliamo vederla morire, è trasparente il riferimento al cinema strangolato dalla diffusione illegale. Lo svolgimento è però di ordinaria amministrazione, con una lunga parte iniziale avara di spaventi e le solite impennate di volume a movimentare il finale.
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