Regia di Ilaria Paganelli vedi scheda film
Teso fra passato e presente, Per Sofia di Ilaria Paganelli evoca labirinti della memoria e incanti favolistici. Nel mettere in scena la ricerca interiore del violinista Isak (Giordano Petri, pronipote dell’indimenticato Elio), che intende sottrarsi alla pianificazione della sua carriera prevista dal padre (Mariano Rigilllo), la regista abbraccia con trasporto un paesaggio sardo scrutato con un interessante senso dell’inquadratura. Nonostante alcuni evitabili esotismi e numerose ingenuità di recitazione, sintomo di una sceneggiatura troppo “pensata”, Per Sofia evidenzia il talento acerbo della Paganelli. Le inquadrature tentano di cercare un rapporto non banale fra personaggio e paesaggio e i movimenti di macchina sono quasi sempre abbastanza dinamici. Se il ritorno alla natura inteso come elaborazione del rimosso che libera il genio creativo è messo in scena in forme un po’ accomodanti, la Paganelli riesce comunque a insinuare tocchi di realismo magico che dichiarano la sostanziale schiettezza del suo sguardo. Si potrebbe obiettare sull’insistenza con la quale Per Sofia volge il proprio sguardo al passato in cerca di redenzione, ma il sapore di fondo del film della Paganelli non dispiace. La prova d’appello è obbligatoria.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta