Regia di Abdellatif Kechiche vedi scheda film
Un film che ho stentato a comprendere fino in fondo. Mi ha ricordato altre opere di cui sono protagonisti soggetti deboli della società, spesso sfruttati come fenomeni da baraccone, da La donna scimmia di Ferreri a The Elephant Man di Lynch, passando per L'enigma di Kaspar Hauser di Herzog. Però il film di Kechiche non possiede la poesia né l'ironia dei film appena citati. Forse volutamente, è freddo come un'autopsia, come l'analisi degli scienziati sul corpo dell'ottentotta. Ma allora è esagerata la durata di questo La Venere nera, ipertrofica come i glutei della protagonista (peraltro molto brava).
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