Regia di Abdellatif Kechiche vedi scheda film
Un film disturbante, col chiaro intento di colpire in profondità lo spettatore. Siamo nel primo ottocento,il corpo eccessivo di una boscimane africana viene esibito come fenomeno da baraccone, oggetto di scherno e di curiosità, poi come materia di studio scentifico. La vicenda è abbastanza prevedibile e contiene alcuni passaggi forzati che lo appesantiscono non poco, invece non così scontata nonostante i precedenti lavori di Kechiche è la durezza con cui ci viene mostrata. Il disprezzo, la derisione, il finto senso etico attraversano i diversi ambiti sociali che la storia incontra, persone con formazione, cultura e posizione sociale diverse sono accumunate da un comune sentimento di offensiva superiorità nei confronti della venere nera. Il suo corpo rimanda alla storia dell'Africa, allo sfruttamento, al colonialismo. La fissità del suo sguardo sempre uguale dall'inizio alla fine del film smaschera implacabilmente lo spettatore e chiede la misura del suo sdegno. Un film forse fastidioso per qualcuno ma che di certo merita una riflessione.
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