Regia di Saverio Costanzo vedi scheda film
Le intense prove dei due talentuosi giovani attori protagonisti, Alba Rorwacher e Luca Marinelli, non basta a nobilitare quest’asettica trasposizione del romanzo rivelazione di Paolo Giordano che, nell’adattamento sul grande schermo curato dallo stesso scrittore insieme al regista Saverio Costanzo, perde per strada anche parti significative rispetto al racconto originale, lasciando in bocca un sapore amaro di inconcluso e imperfetto.
Una scelta voluta, probabilmente, ma che rischia anche di distorcere il senso della storia, prediligendo la malinconia e la tenerezza rispetto alla crudezza e all’astrusità quasi fastidiosa della dolorosa e atipica storia d’amicizia – e forse amore – che si instaura negli anni tra due adolescenti dal carattere introverso e difficile, tormentati da rimorsi inconfessabili e sogni infranti. L’atmosfera cupa e rarefatta di una Torino appena riconoscibile e accennata, conferisce alla visione quel senso di oppressione e insicurezza che aleggia sui personaggi, mai esplorati compiutamente, e il cui tormento viene appena suggerito da brevi digressioni e scorci sul passato, la cui leggibilità, per uno spettatore ignaro del romanzo d’ispirazione, risulta a tratti compromessa.
Coraggioso, ben interpretato, ma parzialmente riuscito.
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