Regia di Saverio Costanzo vedi scheda film
Il romanzo di Paolo Giordano è stato uno dei casi editoriali più clamorosi di questi ultimi anni, premiato da un notevole successo di vendite e da molti importanti riconoscimenti letterari; si tratta di un'opera interessante, intensa ma piuttosto discontinua, che dopo una prima parte di grande presa finisce per scendere un pò di tono e perdersi in una trama un pò scontata. Costanzo ha cercato di mantenere una propria cifra stilistica personale nell'adattamento, la cui originalità è data soprattutto dalla destrutturazione della trama a livello temporale, con continui salti fra i diversi periodi delle vicende dei protagonisti, che possono rendere ardua la comprensione del film a chi non conoscesse già in partenza la trama e i suoi sviluppi (non a me, che avevo letto il libro). Inoltre, le atmosfere sono rese decisamente più cupe e spesso virano quasi all'horror, fra citazioni dell'Overlook hotel di Shining, la colonna sonora dell'Uccello dalle piume di cristallo, e situazioni che suggeriscono il vuoto di vite devastate in tenera età da traumi purtroppo incancellabili. Figurativamente assai maturo, con immagini che da sole riescono a narrare perfino più di quanto faccia la sceneggiatura, forse si perde un pò per eccesso di ambizioni e per un citazionismo non sempre opportuno (il finale, che sembra un plagio più che una citazione di quello che concludeva L'avventura di Antonioni, non mi ha convinto molto, anche perchè si discosta decisamente da quello del libro, nonostante che lo stesso autore abbia partecipato alla sceneggiatura). Costanzo dimostra un coraggio autoriale per certi versi ammirevole e la direzione degli attori è ottima, ma rispetto al suo primo film Private il controllo della materia a tratti sembra essergli sfuggito di mano, com,e dimostrano certe incertezze nella seconda parte, ed è un peccato perchè il talento c'è, e si vede...
voto 7/10
Pefettamente calata nel ruolo, è dimagrita di molto per simulare l'anoressia, seguendo la lezione di De niro che ingrassò 30 chili per girare Toro scatenato
efficace nella sua cupezza, ma la Rohrwacher gli ruba la scena
brava come Alice giovane
un ritorno gradito come madre di Mattia
breve ma inquietante apparizione come clown
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