Regia di François Ozon vedi scheda film
1977: il proprietario di una fabbrica di ombrelli viene sequestrato dagli operai in sciopero, e dopo il rilascio è costretto a prendersi un periodo di riposo; la moglie (nonché figlia del fondatore della fabbrica), fino ad allora relegata in un ruolo puramente decorativo, lo sostituisce alla dirigenza e se la cava benissimo: si dimostra capace di mediare con i sindacati (anche grazie all’aiuto del sindaco comunista, suo ex amante di gioventù), rilancia la produzione e alla fine decide anche di entrare in politica. Lotta di classe con ritmi da commedia, sul lontano modello del godardiano Crepa padrone, tutto va bene: colori ironicamente pastello, recitazione volutamente leziosa e svenevole. La satira colpisce la vecchia borghesia reazionaria, ma non risparmia il presunto progressismo dei padroni che cercano di cambiare pelle. Il meglio sono le schermaglie fra il sornione terzetto Luchini-Deneuve-Depardieu; Judith Godrèche e Jérémie Renier un po’ irrigiditi nella loro contrapposizione; perennemente sottoutilizzata Karin Viard.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta