Regia di Elizabeth Allen vedi scheda film
Finalmente un buon film con a tema la famiglia, pensato in particolare per l’educazione dei più giovani. Così l’anziana regista Elizabeth Allen, adattando un romanzo di Beverly Cleary, racconta con sicurezza la storia della piccola Ramona, bambina incapace di stare lontano dai guai e malvista in classe per la sua accesa fantasia. La piccola vivrà una serie di disavventure accanto alla sorella Beatrice (Beezus è il suo nomignolo), dovendo affrontare anzitutto il dramma del padre che perde il lavoro. Di fronte alla difficoltà, la famiglia si farà ancora più unita e Ramona proverà di tutto per dare il suo contributo al rinvigorimento delle casse. Peccato che i suoi sforzi provocheranno conseguenze assai colorate...
Davvero interessante, un film dai molti pregi. Anzitutto è bello il modo in cui viene raccontata la realtà della famiglia, purtroppo spesso sfrattata dal cinema. Il padre e la madre di Ramona sono due genitori affettuosi e che sanno essere dei saldi punti di riferimento per i loro figli. Non risparmiano loro il dramma delle tristi condizioni economiche, cercando però di mostrare che il vero bene è poter stare uniti; quando Ramona dirà al padre che senza i figli lui e mamma non avrebbero mai avuto problemi di soldi, il padre le risponderà che rifarebbe ogni scelta presa, perché «il colore della vita siete voi». Guardiamo poi ai disastri che Ramona combina: non sono solo brillanti spunti per divertire il pubblico ma si rivelano come le circostanze inattese dalle quali tutta la famiglia imparerà molto, a partire dal padre che stando accanto alla figlia riscoprirà la sua vocazione di “artista”, arrivando a sacrificare l’opportunità di un lavoro ben pagato pur di seguire la sua strada, anche se questo vorrà dire un minor salario.
La trama si infittisce di altre figure interessanti, come la zia Bea e Bob, da sempre innamorati l’uno dell’altro ma che riusciranno a scoprire questo legame solo stando accanto a Ramona. Certo, si potrebbe obbiettare che sono figure ben scritte ma troppo “idilliache”, sempre perfette e sorridenti; eppure sono il giusto mezzo perché il giovane (in particolare il bambino) possa seguire con gioia il film, lasciandosi educare da queste giocose immagini.
Infine, ben condotte le pittoresche sequenze delle “fantasie” di Ramona, quando il mondo si fa animazione, i colori ricordano i caran d’age e la città diventa un universo tutto da scoprire.
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