Regia di John Carpenter vedi scheda film
In quegli anni ci fu una piccola fioritura di film a tema manicomi (Shutter Island uscì nello stesso periodo, Sucker Punch idem). Questo di Carpenter non è fra i risultati più disastrosi e l'idea, per quanto non nuova (restando in anni recenti penso a Identità di James Mangold), sarebbe anche carina: varie personalità che cercano di combattere per sconfiggere quella originale, che viene rappresentata come un mostro e per tutto il film costituisce l'antagonista della vicenda. Ma bisogna purtroppo ammettere che la strada intrapresa per svilupparla si avvale degli escamotage più banali del genere horror: insopportabili jump scare a rotta di collo, personaggi stereotipati che hanno la morte scritta in faccia, rivalsa del male all'ultima inquadratura e così via. Sarà anche l'ambientazione (questa ennesima riproposizione in salsa oscura degli ospedali psichiatrici) ad essere stata vista talmente tante volte che ormai è diventato difficile renderla interessante, ma è veramente un peccato che un regista che è stato capace di creare opere magnifiche come La cosa o Il seme della follia abbia dovuto realizzare un prodotto così scolastico e dimenticabile.
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