Regia di John Carpenter vedi scheda film
Sottovalutato thriller di Carpenter
John Carpenter non ha bisogno di presentazioni: è uno dei maestri assoluti dell'horror, celebre soprattutto per aver introdotto la figura del killer Michael Myers con "Halloween" e aver firmato una pellicola seminale per i cineasti successivi, ovvero "La cosa". Quella in questione è invece meno famosa e meno citata, ma rappresenta un ritorno coi fiocchi per il regista e un autentico ma sottovalutato gioiellino di tensione. Protagonista della vicenda è Kristen, una ragazza tanto graziosa quanto misteriosa, in fuga dalle autorità per chissà quale motivo e portata in una clinica psichiatrica dopo aver appiccato un incendio in una fattoria. Qui conoscerà un gruppetto di donne disturbate mentalmente, chi attaccabrighe, chi snob, chi riservata. Come se non bastasse l'aria non è delle migliori e sembra che passeggi una presenza che gli altri ignorano per un determinato motivo. I pregi sono tanti: già dall'inizio con i titoli di testa Carpenter ci immerge nel mondo dell'ignoto e del dubbio, ma soprattutto dell'orrore vecchio stile, semplice ma efficace, attraverso la rottura di vetri e immagini di torture accompagnate dal fantastico tema musicale di Mark Kilian, gemiti femminili viscerali e di morriconiana memoria, quasi a voler simboleggiare la rottura della normalità. Scena dopo scena poi lo spettatore viene ipnotizzato, come alcune pazienti, poiché la regia è coinvolgente, con le lunghe panoramiche dei corridoi dell'ospedale, e conduce lo spettatore in maniera per niente leggera, tra jumpscare e violenza, nell'incubo che vive Kristen, interpretata dall'ex moglie di Johnny Depp, Amber Heard, apparentemente banale ma con risvolti di trama non scontati, merito della sceneneggiatura di Michael e Shawn Rasmusse, e progressivamente nel ben costruito colpo di scena finale, sapientemente anticipato all'inizio e a metà storia, che colma quelli che a prima vista potrebbero sembrare buchi di sceneggiatura. Un altro punto a favore è la scenografia claustrofobica di Paul Peters, che si concentra solo sulle stanze di questo ospedale, tranne nella prima scena nella fattoria, facendo sembrare l'edificio come un ostacolo insormontabile, senza via di fuga e senza possibiltà di salvezza dal fantasma, di grande impatto. E' un vero peccato che sia stato un flop: a mio parere è una chicca di un veterano che ha mantenuto il suo stile e sa adattare la macchina da presa alle esigenze di chi cerca un thriller/horror che sappia creare tensione e far stare col fiato sospeso. Dura poco meno di un'ora e mezza ed è l'ideale per una serata all'insegna di brividi.
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