Regia di John Carpenter vedi scheda film
Allora esistono ancora i thriller/horror ben fatti! Pur ammettendo di non avere mai provato una vera paura durante la visione, devo comunque riconoscere il merito di aver saputo mantenere una tensione costante, quasi tangibile, e un ritmo sempre vivo. Questa volta l'inganno è riuscito e mi ha avvinto dall'inizio alla fine. Non ho distolto lo sguardo un solo istante. Merito, senza dubbio, di una regia sapiente e comprovata dall'esperienza degli anni, ma anche di una sceneggiatura che evita di scadere nelle banalità o nella comicità involontaria. Una volta tanto, un pregio che non può non allietare.
La storia è coinvolgente e contribuisce a mantenere alto l'interesse, ritardando le risposte a molte di quelle domande che inevitabilmente sorgeranno nella testa degli astanti. Riuscito è il colpo di scena conclusivo. Molto buona la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto la protagonista: ci si appassionerà della loro sorte e si parteggerà per il successo dei tentativi di evasione. Ottime le ambientazioni e la colonna sonora, entrambe un classico per il genere.
Consigliato. Inoltre, vi si riscontrerà più di una semplice citazione, ispirazione o riferimento a qualche altra opera. Per esempio, nella componente sovrannaturale del fantasma/zombie, io ho rivisto quella che potrebbe essere una versione adulta di Regan MacNeil, la bambina posseduta de L'esorcista (1973). A chiunque avesse apprezzato questo The Ward, suggerisco Identità (2003) e Shutter Island (2009). E viceversa. Sono un po' diversi fra loro (gli ultimi due, poi, sono thriller e non horror), ma presentano qualche aspetto in comune e convergenza. Una triade che non dovrebbe deludere le aspettative.
America, anni '60. Kristen si risveglia all'interno di un ospedale psichiatrico senza ricordare nulla del suo passato. Insieme a lei quattro ragazze: la seduttrice Sarah, l'artista Iris, l'infantile Zoey e la scatenata Emily. Con la misteriosa sparizione di una delle giovani, Kristen cerca di far luce sulla terribile presenza che minaccia le loro vite. Per farlo dovrà rispondere a una domanda: chi è Alice?
Un insieme di musiche convenzionali per il tipo di film, efficaci nel suggestionare e far sobbalzare, come sempre.
Non ho critiche particolari.
Sa come ricreare le atmosfere, gestire la tensione, coinvolgere, sorprendere e far trasalire. Questo è il suo genere.
Iris, carina e gentile, dotata di talento artistico nel disegno.
Kristen, la determinata protagonista, ansiosa di fuggire quanto prima.
Sarah, la più snob e antipatica fra le pazienti.
Alice, la scomparsa.
Emily, uno spirito libero, fra tutte è quella che sembra la più insana.
Dott. Stringer, lo psichiatra responsabile del reparto.
Zoey, vestita come una bambina, stretta al suo coniglio pupazzo.
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