Regia di John Carpenter vedi scheda film
Un John Carpenter minore, che abbandona i contenuti anarchici e il taglio action per proporre una storia interamente ambientata in un manicomio degli anni '50. Il colpo di scena finale e la trovata del disturbo multiplo di personalità della protagonista, unitamente a qualche effetto gore ben realizzato (soprattutto uno sgozzamento e la morte di una ragazza a cui viene conficcato un "ferro" ospedaliero in un occhio), portano il film sulla sufficienza. Sia chiaro, il Carpenter che ha fatto scuola è altrove. The Ward è un'opera drammatica presentata e confezionata come un horror con elementi ghost story, sebbene alla fine emerga tutto un altro quadro d'insieme. Il soggetto ha poco mordente, poiché la sensazione di dejà vù è forte durante tutto il corso della pellicola. Regia buona, così come le interpretazioni. Distribuito nelle sale cinematografiche europee, ha addirittura bypassato i cinema per andare direttamente sul mercato home video in America. Carpenter chiude qua la sua carriera cinematografica per darsi definitivamente alla musica.
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