Regia di Paul Haggis vedi scheda film
Quando la moglie Lara viene (ingiustamente?) condannata al carcere a vita per omicidio, il mite insegnante John Brennan è costretto ad indossare i panni dell'uomo d'azione e a pianificare l'evasione della donna per poterla così ricongiungere al depresso figliolo Luke. Scritto e diretto dall'inglese Paul Haggis, celebrato sceneggiatore per Clint Eastwood ("Million Dollar Baby" e "Flags Of Our Fathers"), vincitore dell'Oscar per lo script di "Crash", ma anche, per la verità, tra gli artefici dell'agghiacciante serie "Walker Texas Ranger" con il monolitico baffone Chuck Norris, "The Next Three Days" è un film praticamente scisso in due frazioni ben distinte: lentissimo e noioserrimo thriller (pseudo) psicologico nella prima (interminabile) parte, tesa, angosciante, del tutto improbabile ma tutto sommato piacevole pellicola d'azione nella seconda parte, nella quale siamo più o meno sulla falsariga de "Il fuggitivo" di Andrew Davis. Niente di nuovo sotto il sole, insomma: il classico tema dell'action movie americano con l'omino apparentemente dimesso che alla bisogna sfodera gli artigli e si rivela un supereroe. Molti nomi importanti nel cast, ma oscurati da Russell Crowe che carica praticamente tutto il film sulle sue (capaci) spalle: per il resto Elizabeth Banks è un po' fuori ruolo (la commedia è la sua vera dimensione), ma se la cava egregiamente, francamente sprecati in ruoli di pochi secondi attori di vaglia come Liam Neeson, Daniel Stern e un invecchiatissimo Brian Dennehy. Da notare in una particina la presenza della splendida israeliana Moran Atias, per un certo periodo starlette della televisione italiana (da Enrico Papi a Hollywood, diciamolo, è un gran bel salto). Haggis dirige con piglio sicuro, ma il film è oggettivamente poca cosa. Due stelle e mezza o, se preferite, 5/10.
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