Regia di Paul Haggis vedi scheda film
Non è la prima volta di un remake americano per Paul Haggis, che già si era cimentato con la sceneggiatura del rifacimento di L’ultimo bacio. The Next Three Days (tratto da Pour elle di Fred Cavayé) è però un progetto più personale, che infatti Haggis ha anche diretto, attirato dall’idea di realizzare un thriller. Il problema però è proprio nella personalità dell’autore, infatti la storia del tranquillo John Brennan che tenta di far evadere la moglie ingiustamente condannata per omicidio, si incarta quando si stacca dal modello francese, ossia nell’ultima mezz’ora. Se fino a lì The Next Three Days appare un po’ inutile nella sua fedeltà ma per lo meno ben condotto, la durata aggiuntiva di oltre trenta minuti della versione americana è sfiancante come i tempi supplementari: la vicenda ricorre a scene iperboliche poco coerenti con il registro più realistico fin lì tenuto, le decisioni dei personaggi sono improvvise e l’epilogo sul destino è solo un giochetto fastidioso. Non ne viene comunque un film da buttare, perché la trasformazione di un professore in una mente criminale affascina e non fa sconti al proprio protagonista, ma la concentrazione e la secchezza dell’originale avevano ben altra forza e tensione. Peccato soprattutto per gli attori, tra cui un Russell Crowe più umile e convinto (dunque convincente) rispetto alle ultime prove.
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