Regia di Ben Affleck vedi scheda film
Parabola discendente di una banda di quattro rapinatori a Boston. Tutti i materiali sono di riporto, e qualunque spettatore con un po’ di esperienza può divertirsi a individuare i possibili modelli: la gang come famiglia allargata, il rapporto conflittuale con il padre, il desiderio di riscatto che si incarna in una figura femminile; tutto così manierato che è inutile citare precedenti (segnalo solo il quasi plagio di Heat nella scena in cui lei favorisce la fuga di lui inserendo un messaggio in codice nella telefonata che i poliziotti stanno ascoltando). Ciò non significa che sia un film da buttare: è solo un film di genere, con sparatorie e inseguimenti al loro posto. Certo, se si guarda per il sottile, la sceneggiatura è tirata via: in particolare non ha nessuna credibilità il personaggio di Rebecca Hall, troppo giovane e carina per essere un direttore di banca, troppo signorile per vivere in un quartiere proletario e per innamorarsi del primo buzzurro che la abborda in lavanderia; ma in compenso c’è la bella prova di Jeremy Renner, pazzoide violento e imprevedibile deciso a morire da uomo libero.
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