Regia di Ben Affleck vedi scheda film
"The town" ovvero "la citta' " o piu' propriamente "quartiere",denso di crimine etico,migrazione irlandese,e guadagno sporco.
Boston è il teatro di cio',di pallottole che fuggono,di banche terrorizzate,ma anche vite che vogliono cambiare.
Con questo robusto "heist movie" il prode Ben Affleck merita un plauso(anzi un doppio plauso)per il rinvigorire un genere sempre in voga,ma sopratutto per le reminiscenze "Manniane" o "Melvilliane".
La sua "The town" è una giungla di crimine e zelanti agenti F.B.I.,si muove in sintonia con l'eterno fascino d'un manipolo cinematografico di "mascherati".
Che sia una mascherata da zombi o da "suorine", la banda di Affleck trafuga l'imbottimento bancario,lasciando scie "alla candeggina" e sangue innocente.
Affleck con stile tra il facilone e il sornione interpreta Doug McRay,"spaccapietre" come copertura,ma ladro professionista per scelta etica,di luogo "o dna".Il pezzo di Boston dov'è cresciuto è dopotutto un angolo depredato di civilta',in esso vive l'ammasso umano che fa del crimine una ragione d'esistere.
E' uno di quei luoghi stampati sulla pelle,quasi un marchio conoscitivo dal quale non ti sottrai,ma Doug vuol cambiare vita,e un "incontro" durante la prima rapina lo spinge a questa scelta.......
Il quartiere di "The town" diventa un concentrato di "action pura",pathos e giochi di "etica",il viso pulito di Affleck è immerso nella melma piu' nera,quasi una "colpa" tramandata da genitore in figlio,d'un passato doloroso che solo la lontananza potra' cancellare.
Dotato d'una regia solida e pragmatica Ben si dimostra "mestierante" di talento,imbastisce una lotta "a distanza" tra gang ed F.B.I.
L'agente Frawley è la classica "spina nel fianco", uno sbirro zelante e rompiballe interpretato ottimamente da Jon Hamm.Uno dei pregi maggiori di "The Town" risiede proprio nel variegato cast,da Affleck al "violento e puro" Renner,sino alla' "dolce meta' " femminile,ovvero la debosciata Blake Lively (con cui Doug intrattiene una maldigerita relazione) a Rebecca Hall,la dolce Claire con cui Doug sogna di fuggire lontano.......
Ma credo in modo passionale che la menzione d'onore vada all'eccezionale "particina" di Pete Postlethwaithe,immenso e carismatico nel ruolo d'un "fioraio" malavitoso e committente delle rapine.
Un "canto del cigno" magnifico d'un grande attore,purtroppo poco considerato,il suo ruolo criptico e violento è quasi "una ciliegina sulla torta" d'una storia dall'odore dannatamente urbano.
In "The town" convivono alla grande gli stilemi del "noir romantico" alla Mann o Melville,ovviamente rivisitati in alchimie differenti,ma il personaggio di Doug ci ricorda un Neil McCauley o un Lino Ventura "qualunque",antieroe dal sogno d'un esistenza nuova.
Tutto funziona come un meccanismo oleato nelle strade presentate da Affleck,in inseguimenti e sparatorie mozzafiato,ricche d'un respiro da cinema virile e massiccio.Meritevole nell'incedere da classico "noir" intramontabile,che fa dei suoi (anti)eroi dei paladini d'una morale alla quale obbedire."The town" non aggiunge nulla all'ennesimo canovaccio di pellicole "heist movie" gia' viste,anzi rivisita (alla grande) echi di "Heat la sfida", ma pur non toccando il nervo esistenziale dell'originale,(che rimane inarrivabile) riesce a coinvolgere alla grande.
L'ex belloccio Affleck qui si ricicla negli istrionici panni di malavitoso dalla doppia esistenza,riuscendo ad aggiungere a un genere duro e nichilista una visione sorniona e disincantata.
L'importante è divertirsi alla fin fine, ed in questo "The town" ci riesca alla grande,rinverdendo i fasti d'un genere pragmatico e duro,nel quale anche i criminali hanno un "codice vitale",violento e cattivo ma pur sempre "vitale".......Bravo Ben......
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