Regia di Edgar G. Ulmer vedi scheda film
I primi cinque minuti mi veniva quasi da spegnere, ma subito il film prende quota e assume consistenza, fino a diventare un'interessante e originale pellicola, forse un po' sgradevole (ma entro i limiti) e disturbante. Il tema non è nuovo al cinema e ancora di più - direi - alla realtà: un promesso sposo tradisce la fidanzata subito prima del matrimonio, dicendosi che "tanto poi non lo farò mai più". La scappatella però gli costerà molto cara. Qui si parla di una non meglio precisata ma inquietante infezione contratta per via sessuale, che conferisce al film la sgradevolezza di cui sopra, e di cui vengono mostrate altre vittime. A differenza di altre vicende disperate dei film di Ulmer (su tutti Detour), qui il finale è aperto alla speranza. Tuttavia la vicenda comunica una sottile angoscia e fa riflettere su come basta uno scivolone per compromettere seriamente la propria e altrui vita, e come non siamo in grado di dominare la realtà e le conseguenze di certe nostre azioni. Budget al solito limitato e stile anomalo. Non un capolavoro, ma un film graffiante certamente da vedere.
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