Regia di Edgar G. Ulmer vedi scheda film
Poco prima di sposarsi, un giovane uomo d’affari ha un’avventura occasionale con una ragazza, che gli trasmette inconsapevolmente la sifilide. Si parte da un’elegante atmosfera mondana e si precipita senza nessun preavviso nell’orrore di una situazione da appestati: la cosa migliore del film è la raffigurazione dell’impatto terribile della malattia su vite ben avviate sui binari della normalità; c’è persino la tentazione di risolvere tutto con il suicidio, ma il finale è aperto alla speranza. Anche la presentazione dei casi clinici da parte del medico, per quanto sembri sponsorizzata dal ministero della sanità, fa un’impressione notevole. I problemi sono in sede di sceneggiatura: i dialoghi, soprattutto nella prima parte, sono acquosi e prolissi nonostante il minutaggio risibilmente breve.
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