Regia di George Marshall vedi scheda film
Ispirato allo show radiofonico omonimo della CBS, “My friend Irma” altro non è che una comunissima pochade concepita per portare alla ribalta Diana Lynn (Jane) e Marie Wilson (la coinquilina pasticciona Irma), ma, nonostante il successo, il risultato fu decisamente più vantaggioso per Dean Martin (Steve) e Jerry Lewis (Seymour). Grazie al metraggio di Marshall, il pubblico difatti notò il talento canoro del primo e la verve slap-stick del secondo; la chimica funzionava, e i due sono capaci di conferire l’enfasi idonea ad ogni freddura, anche se l’intreccio era ancora abborracciato alla meglio. La storia incentrata su Jane, segretaria di origini modeste che vuole sposare il capo d’ufficio, e sugli effetti del consumismo ripercossi sulla società americana, è ritrita, e oggi obsoleta, ragion per cui a salvare questa commedia provvedono l’umorismo ruspante della Wilson (oltretutto veramente graziosa nello stereotipo beffardo della biondina piagnucolona e “con le nuvole in testa”) e le immancabili gags rocambolesche dell’elastico Lewis (che chiaramente ha già la sua buffa e iconica voce stridula o da baritono), molte delle quali fanno da contrappasso alle sortite di Martin. Vanno a segno pure diverse battute di John Lund (Al, il fidanzato cinico e truffaldino di Irma), i cui dialoghi fresconi non tardano a stimolare una risata. La Lynn invece alterna alcune fasi discretamente divertenti con altre decisamente sfibrate e ripetitive. Un po’ deludente il finale aperto con la doppia cerimonia nuziale, in cui si ripropone uno degli sketch iniziali. In Italia “My friend Irma” è arrivato nel ’51 e pare non abbia ottenuto gli stessi incassi avuti in patria. Le carriere della Wilson e della Lynn non decolleranno, sebbene continueranno entrambe a bazzicare ad Hollywood per decenni.
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