Regia di Mark Romanek vedi scheda film
Sepolcrale. Basata sull'omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro, questa fosca distopia lascia avviliti per il fato ineluttabile e il sostanziale senso d'inadeguatezza con i quali è condotta l'analisi di un argomento tutt'altro che banale. Il problema risiede in parte nel contesto, che è scandalosamente privato di un adeguato approfondimento, in una premessa che vorrebbe essere realistica ma che al contrario contraddice l'istinto e la logica comune, in modo tale da compromettere gradualmente l'immedesimazione nei confronti dei personaggi, che finiscono per distaccarsi sempre più con il passare del tempo. Non è un caso, allora, che le scene migliori siano senza dubbio quelle costituenti l'ottima prima mezz'ora, quella con i protagonisti ancora bambini. A poco a poco, infatti, il ritmo diverrà ancor più blando e s'aggraverà la falla nella credibilità della storia, tanto da rivelarsi insopportabile: possibile che nessuna vittima tenti la fuga o la ribellione? Capisco che una lotta contro il mondo intero potrebbe essere vana, ma non trovo comunque ragione per una tale rassegnazione. Oltretutto nel "prologo" si accenna all'argomento e pertanto speravo fosse sviluppato in qualche modo, presto o tardi... e invece nulla.
Valente e meritevole è almeno la prova da parte del cast, con al centro il triangolo formato da tre promettenti giovani attori britannici. Carey Mulligan (Kathy), in particolare, è perfetta nel ruolo di primo piano, trovando comunque un discreto supporto in Andrew Garfield (Tommy) e Keira Knightley (Ruth). Ma il film è alquanto depressivo, mai noioso ma lento sì, e mi ha dato l'impressione di non aver sfruttato appieno tutto il suo potenziale. Sono pertanto dell'avviso che possa intrigare maggiormente coloro che non hanno letto il libro (me compreso). Tuttavia, visto una volta, credo basti e avanzi in ogni caso. Voto: 3,5/5.
Kathy, Tommy e Ruth trascorrono l'infanzia nel collegio inglese di Hailsham, un luogo apparentemente idilliaco, dove scoprono un segreto oscuro e angoscioso riguardante il loro futuro. Quando si lasciano alle spalle il rifugio del collegio e si avviano inesorabilmente al destino sconvolgente che li attende da adulti, essi devono anche confrontarsi con i profondi sentimenti di amore, gelosia e tradimento che rischiano di dilaniarli.
Davvero brava è la compositrice Rachel Portman. Ha saputo trovare la giusta dose di umanità e speranza per accompagnare un'opera altrimenti assai triste. Esalta e accentua le emozioni. Un lavoro di indubbio pregio e qualità.
Finirebbe per esserne snaturato...
La migliore del trio, oltre che dell'intero film, è l'intensa, credibile e delicata Kathy.
Nei panni di Ruth riesce meglio che in altre occasioni. Buona.
Un Tommy dall'adeguato carattere. Una prova degna di nota.
Piccolo ma significativo ruolo è quello di Miss Lucy.
L'energica e autoritaria Miss Emily.
Ha la giusta parvenza "artistica" per Madame.
Tommy da piccolo. Non male.
Ruth da bambina.
Kathy in versione più giovane, si distingue fra gli altri bambini.
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