Regia di Mark Romanek vedi scheda film
VOTO : 7.
Pellicola molto coinvolgente (e in certe fasi struggente come un melodramma d’annata) che insinua più di una domanda sul perché della vita, anche se non pare proprio compatto (sarà per la struttura in tre tempi distinti, la scuola, l’adolescenza al cottage e “l’esaurimento”) e lasciando quindi la sensazione che in questo frangente si potesse fare un lavoro ancora migliore.
Lavoro che comunque rimane di alto profilo, etico e morale (con più di una domanda), ma non solo.
Hailsham è un collegio dove tutto pare perfetto, ma la realtà delle cose è molto diversa e ben presto i giovanissimi vengono a scoprire che il loro futuro è quello di essere dei donatori di organi.
Qui si conoscono e crescono tre giovani, Kathy (Carey Mulligan), Ruth (Keira Knightley) e Tommy (Andrew Garfield) che rimangono insieme anche nella seconda fase, quella del cottage per poi perdersi di vista nella fase successiva.
Ma proprio quando cominciano le prime donazioni si ritrovano casualmente ed una miccia di speranza viene accesa.
“Never let me go” è uno di quei film che non ti lascia tranquillo anche dopo aver finito di scorrere i titoli di coda, che peraltro arrivano dopo un finale plumbeo ed angosciante, anche perché è davvero difficile non farsi accalappiare dalla naturale dolcezza di Carey Mulligan (i suoi occhi rossi e le sue spontanee lacrime), il cui personaggio è quello chiave (anche quello più maturo ed umano) attorno al quale ruotano, seppur attivamente, gli altri.
In più la fotografia (molto efficace e risaltata splendidamente da un luccicante bluray) rende i paesaggi (tipicamente spogli e soffocanti), e con essi le atmosfere (attente anche ai piccoli dettagli di contorno), in perfetta linea con le direttive della storia.
Esteticamente quindi il film si presenta molto bene fin dall’inizio, così come la storia che fa subito intendere come quella scuola perfetta in realtà abbia alle spalle dei segreti, peccato solo che il racconto non riesca a mantenersi sempre legato nei salti (repentini) in avanti, ma poi ci si mette sempre molto poco a rientrare in contatto con quanto succede sullo schermo.
Questo perché in ogni frangente ci sono aspetti interessanti (l’innocenza dei bambini, la non conoscenza del mondo per gli adolescenti che non l’hanno mai visto, la consapevolezza della fine in rapido avvicinamento nella terza fase) e su tutto primeggiano i dubbi del finale espressi dal personaggio di Kathy (e domande alle quali è davvero difficile dare una risposta), dopo che ha appena conosciuto l’amore fisico e che ormai ben sa definitivamente che cosa la aspetta.
Film quindi tosto, carico di sentimenti (ben evidenziati dagli interpreti), destinato a non lasciarci (giusto per rimanere in linea col titolo) e con più legami diretti col senso intrinseco della vita stessa e sul significato della nostra presenza.
Doloroso.
VOTO : 7.
Buona prova, ma ho anche la sensazione che un progetto del genere in mano ad un regista più navigato avrebbe potuto generare frutti ancora migliori.
VOTO : 7,5.
Ha lo sguardo (un pò romantico ed un pò malinconico) perfetto per un personaggio così struggente (sia per il suo essere donatore, sia per il fatto che ha sentimenti spesso non corrisposti), al quale riesce anche a fornire sensazioni profonde.
Dolcissima.
VOTO : 6/7.
Scaltra (quando si fionda su Tommy), ma anche addolorata (quando ormai gli interventi hanno minato il suo corpo), personaggio che le offre l'occasione (non sprecata) di fornire una prova d'attrice a tutto tondo.
VOTO : 6/7.
Le espressioni del suo volto danno libero sfogo all'estro del suo personaggio.
Spaesato, sbattuto, ma non ancora sconfitto ... fino all'ultimo secondo.
VOTO : S.V..
Compare in poche scene (ed ha pochissime battute).
VOTO : 6.
Elegante negli spezzoni di film (all'inizio) in cui è chiamata in causa come insegnante ad Hailsham.
VOTO : 6++.
Sempre molto autorevole, anche se non molto presente.
VOTO : S.V..
Compare in poche scene (ed ha pochissime battute).
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