Regia di Mark Romanek vedi scheda film
E' etichettato come film fantascientifico ma in questo caso la fantascienza non si allontana molto dalla realtà.
Infatti i cloni protagonisti, sin dall' infanzia vengono preparati all' età adulta, in cui dovranno donare i propri organi (una realtà quella della donazione di organi compatibili ben conosciuta, purtroppo). Vivono una vita fugace, come un soffio di vento, andando incontro a morte certa: e allora ogni attimo di vita diventa fondamentale.
Il regista ci mostra dei cloni sostanzialmente incapaci di provare amore vero, quello di cui 'teoricamente' dovrebbero conoscere l' esistenza gli esseri umani. E così lancia un messaggio profondo e fin troppo veritiero all' umanità: Siamo capaci noi esseri umani di comprendere a fondo il significato dell' amore vero, ma soprattutto di provarlo incondizionatamente?
I protagonisti fanno un passo importante che ci fa rimanere attoniti: contemplano la grandezza del sentimento ancor prima di provarlo (come quando la Kathy adulta, ascolta la canzone "Never let me go"), e dopo averlo provato (ancora Kathy nella scena finale, guarda attraverso il filo spinato, sapendo che "forse nessuno ha compreso davvero la propria vita, ne sente di aver vissuto abbastanza" ).
Il film ci insegna a guardare la vita con sincerità e a riflettere sulla sconfinatezza dell' amore, senza mettere davanti degli (inutili) paletti.
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