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Non lasciarmi

Regia di Mark Romanek vedi scheda film

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La recensione su Non lasciarmi

di bradipo68
8 stelle

In un collegio per giovani virgulti,Hailsham,amabilmente incastonato nella bellezza della campagna inglese, apprendiamo che gli innocenti scolari che vi vengono educati non sono altro che cloni da utilizzare come riserva di organi per altri umani che ne avessero bisogno.Da un'atmosfera idilliaca di gioco e di schiamazzi tipica dell'infanzia veniamo catapultati in una dimensione più inquietante che si nutre di logiche aberranti.Eppure i diretti protagonisti sembrano rassegnati al loro destino:non c'è un moto di ribellione,un tentativo di fuga o cose del genere.Tutto quello che poteva succedere in storie dai presupposti simili a questa come La fuga di Logan o anche in The Island che poi procedevano proprio su un (naturale) istinto di ribellione a un destino infausto già scritto da altri.Qui non c'è nulla di tutto questo.L'atmosfera grigia come il cielo inglese carico di nubi è ovattata,i ragazzi attendono di crescere quasi non pensando al domani cercando di rimandare al dopo le riflessioni importanti,quasi cercando di esorcizzarle fino a dopo i 18 anni quando saranno trasferiti da Hailsham in altri centri di raccolta e poi indirizzati dove c'è bisogno di loro.E poi anche dopo la fatidica soglia dei 18 anni confidando in fantomatici rinvii allorchè si riesca a dimostrare un sentimento amoroso.
Non lasciarmi su un architrave costituito da suggestioni direttamente figlie di Philip K.Dick inserisce un racconto di formazione (narrato in un lungo flashback) che diventa presto un melò straziante.La regia di Romanek però  non cede mai alla facile emozione,la pellicola non si trasforma mai in un popcorn tearjerker movie in cui si colpisce basso.E' sempre tutto condotto con stile ovattato,l'emotività,a parte una scena madre notturna in cui Kathy e Tommy ormai consapevoli del loro amore a breve scadenza si abbracciano quasi furiosamente come se temessero di non ritrovarsi più alla fine dell'abbraccio,è sempre trattenuta in nome di una sobrietà che qualcuno può confondere anche con freddezza.Gli interrogativi etici e filosofici non vengono sottaciuti ma vengono lasciati alla sensibilità dello spettatore.La logica aberrante di eugenetica che è narrata nel film lascia poco spazio ai sentimenti.Eppure i cloni hanno un anima:sono la prova tangibile che l'ingegneria genetica non crea solo una copia conforme,un vuoto agglomerato di geni dominanti e recessivi.Crea la vita e l'aberrazione sta proprio nel presupposto che colui che crea questa vita in laboratorio se la può riprendere in qualsiasi momento perchè è come una sua proprietà privata.Un organismo vivente che viene usato come terreno di coltura ideale per le cellule che compongono un organo.Eppure questo terreno di coltura non è solo un ammasso di cellule non pensanti.D'altro canto se i cloni hanno un'anima è lecito anche chiedersi quando da una semplice reazione biochimica,da un pugno di molecole di ATP passiamo al concetto di vita...tutti concetti che probabilmente esulano dal film.
I tre protagonisti sono veramente bravi a colorare delle tonalità giuste la fragilità dei loro personaggi,puri e limpidi come cristallo eppure malinconici,in equilibrio ideale tra compostezza e rassegnazione.Il film di Romanek dimostra come è possibile fare della fantascienza adulta senza l'ausilio di ingombranti effetti speciali e il suggestivo utilizzo della locations del film è un valore aggiunto per un film incantevole per misura e per non cedere alle scorciatoie redditizie della lacrima facile....

Su Mark Romanek

ottima direzione degli attori e un uso suggestivo delle ambientazioni per una regia che non cede mai al facile ricatto emotivo

Su Carey Mulligan

intensa

Su Keira Knightley

meglio che in altre occasioni

Su Andrew Garfield

bravissimo 

Su Sally Hawkins

piccola parte ma fondamentale

Su Charlotte Rampling

anche lei incide pur se relegata in una piccola parte

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