In un'Inghilterra alternativa distopica, dove la scienza medica ha fatto enormi progressi, Kathy, Ruth e Tommy sono tre bambini che crescono nel collegio di Hailsham, del tutto isolato dal mondo, in un clima particolare. A sedici anni, completati gli studi, i tre ragazzi lasciano Hailsham per andare nei "Cottages" a completare la loro educazione per diventare prima "assistenti" e poi "donatori"; questo infatti è il loro destino sin dalla nascita: sono dei cloni umani, i cui organi sono destinati ad essere espiantati. Nonostante siano perfettamente consapevoli del loro destino, nutrono però sentimenti che li lasciano sperare di poter modificare il corso degli eventi.
Note
Il film del neokubrickiano Romanek, come il suo precedente One Hour Photo, insegue un’estetica di paradossale dolcezza plumbea, affogando il rumore di fondo del quesito politico portante (quanto manca al passaggio del consumatore a oggetto di consumo?) in una melodia sentimentalistica. Che spesso ha passaggi struggenti, ma che rischia anche di essere (ancora) inghiottita da un arrangiamento autocompiacente.
Non all'altezza della tematica e di quello che vorrebbe raccontare. La regia è bocciata. La fotografia ed in parte gli attori salvano il film, la Mulligan su tutti. Voto 6.
Discreto, ma freddo, non in grado di coinvolgere quanto dovrebbe.
Nemmeno lontanamente paragonabile alle vette drammatiche e all'intensità della serie tv giapponese, che consiglio vivamente a chiunque sia interessato agli argomenti, centrali per l'essere umano, trattati nel meraviglioso romanzo di Ishiguro.
L'inizio fa ben sperare, poi delude. Delude l'argomento trattato come cosa passata, delude la sceneggiatura statica, l'unico sprazzo di emozione è la musica che insieme alla fotografia confeziona bene il prodotto.
In un futuro vicino alcuni ragazzi “speciali” vivono la loro infanzia e giovinezza all'interno di un istituto nella campagna inglese, seguiti da tutori che li incoraggiano a sviluppare la creatività. Sanno di essere destinati ad una precisa funzione a cui non possono sottrarsi. Film piuttosto tetro che non lascia spazio all'ottimismo.
Una sconvolgente metafora sociologica solo un tantino avveniristica. Il film ci fa infatti “toccare con mano” come potrebbe andare il mondo in un futuro abbastanza prossimo. Lo fa con una esposizione di lucida e dettagliata chiarezza che riesce a impressionarci (e disturbarci) proprio, per la logica stringente della rappresentazione delle cose.
Un film a cui manca poco per essere Cinema (con quella C lì bella in grande) ma a cui manca poco anche per non essere. Si ferma lì a metà, più votato alla positività che al fallimento.
tratto da un romanzo (che non ho letto), è un film cupo e claustrofobico. una discesa agli inferi graduale e senza via d'uscita. attori in parte ma storia pesante. ma senza avere letto il libro forse il mio giudizio ne risente.
Di fronte alla grazia di Non lasciarmi si resta conquistati, di fronte al suo orrore si resta sconcertati. Un film che si snoda lungo vite rubate, indossolubilmente legate allo spettro di una rassegnazione inaccettabile per lo spettatore. Intere generazioni di bambini create ad uso e consumo degli "originali" che ne useranno i pezzi come se si trattasse di un autoricambi. E nemmeno quando la… leggi tutto
L’immagine di una vecchia barca in disarmo sulla battigia trasmette il carico dei ricordi del tempo che fu, in modo rispondente e inverso a quella di tre giovani corpi di uomini e donne che non prenderanno mai il largo nell’avventura della vita.
«Sapete che cosa succede ai bambini quando crescono? No, nessuno lo sa. Qualcuno diventerà un attore e andrà in… leggi tutto
Da quando nel 1952 i progressi della scienza medica hanno reso curabile ogni male l'aspettativa di vita è andata rapidamente allungandosi: nel 1967, anno di nascita (o meglio, di creazione) di Kathy Tommy e Ruth, supera già i 100 anni. Ma non per loro, che invece sono il mezzo utile a rendere tutto ciò possibile, sono il prezzo che l'umanità è disposta a… leggi tutto
Almeno 8 personaggi femminili memorabili abitano “lo Stato della Nazione” (il “Nasty Little Country” che sfilaccia sempre più “i Vincoli della Decenza”) di…
Il College di Hailsham, nel verdissimo Sussex inglese, è il teatro degli eventi evocati nel corso del film da Kathy H. (Carey Mulligam) diventata adulta.
In quel luogo, infatti, Kathy insieme ai suoi compagni Tommy (Andrew Garfield) e Ruth (Keira Knightley), aveva iniziato il percorso educativo, che si era in seguito perfezionato in un soggiorno nei cottages: strutture di…
(Antologia a cura di) Gardner Dozois (nato il 23 Luglio 1947 e deceduto il 24 Maggio 2018, quando un'infezione sistemica fulminante s'è portata via il 15 volte vincitore del Premio Hugo come curatore e due volte…
Qualche giorno fa lessi la bella e accorata recensione di @Badu D Shinya Lynch su "Der Freie Wille": fui talmente colpito dall'intensità del suo coinvolgimento emotivo che procurai di vedere il film il giorno…
si intende l'arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi. Wikipedia
Come i pesci…
Noi siamo cibo affamato.
“È stato dai mattatoi di Chicago che i nazisti hanno imparato a lavorare industrialmente i corpi.” J.M. Coetzee - the Lives of Animals - 1999 …
Non è una classifica ordinata, ma in generale questi sono i titoli dei film che ho visto e di cui, per qualche motivo, ancora mi ricordo. "Un bel film, è un film che ci dispiace aver finito".
Parto dalla premessa che non ho letto il romanzo di Ishiguro. Il film di Romanek è una di quelle pellicole che devono essere metabolizzate più lentamente rispetto ad altre. Ad un primo approccio può sembrare un film che pur avendo momenti di estrema intensità (gli ultimi venti minuti sono veramente grandiosi in questo senso), può apparire nel suo svolgersi…
In questo film, ciò che lascia stupefatti è la passività delle esistenze al loro destino votato alla morte (tramite donazione organi) in quanto cloni, e pertanto diverse ontologicamente dall'umanità.
Il regista segue la passività in riprese superbe con tutto lo struggimento evocativo che esse possono scatenare nello spettatore non indifferente, che…
" Forse nessuno ha compreso la propria vita, nè sente di aver vissuto abbastanza"
Never Let Me Go, Non lasciarmi... un film che ti prende il cuore, te lo sbatte a terra e lo calpesta ripetutamente.
"Non lasciarmi" sono anche le parole che i nostri personaggi continuano a pensare dentro la loro testa, per farsi forza, per cercare di sfuggire al triste destino a cui inevitabilmente, prima…
Una luce di straziante bellezza e di disperata umanità avvolge gli ultimi minuti di uno dei film più belli che mi sia capitato e mi capiterà di vedere ultimamente. Never let me go è pellicola perfetta e commovente, eterea eppure spietatamente terrena. La vita e l’imitazione di essa, risultano protagoniste assolute di una vicenda difficile da dimenticare, capace…
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Commenti (12) vedi tutti
Non all'altezza della tematica e di quello che vorrebbe raccontare. La regia è bocciata. La fotografia ed in parte gli attori salvano il film, la Mulligan su tutti. Voto 6.
commento di ivanobluDiscreto, ma freddo, non in grado di coinvolgere quanto dovrebbe. Nemmeno lontanamente paragonabile alle vette drammatiche e all'intensità della serie tv giapponese, che consiglio vivamente a chiunque sia interessato agli argomenti, centrali per l'essere umano, trattati nel meraviglioso romanzo di Ishiguro.
commento di IlnickchenonceraL'inizio fa ben sperare, poi delude. Delude l'argomento trattato come cosa passata, delude la sceneggiatura statica, l'unico sprazzo di emozione è la musica che insieme alla fotografia confeziona bene il prodotto.
commento di GabryLedUn bel film ispirato al romanzo Never Let Me Go di Kazuo Ishiguro, celebre scrittore anglo giapponese, premio Nobel per la letteratura nel 2017.
leggi la recensione completa di laulillaCloni destinati a morte prematura che lo sanno e non si ribellano ? Non umani.
commento di TexMurphyIn un futuro vicino alcuni ragazzi “speciali” vivono la loro infanzia e giovinezza all'interno di un istituto nella campagna inglese, seguiti da tutori che li incoraggiano a sviluppare la creatività. Sanno di essere destinati ad una precisa funzione a cui non possono sottrarsi. Film piuttosto tetro che non lascia spazio all'ottimismo.
commento di ENNAHE l’amore? sempre disperato, ma esiste, su quello nessuno può farci niente, nemmeno impedire che nasca fra i cloni.
leggi la recensione completa di yumeUna sconvolgente metafora sociologica solo un tantino avveniristica. Il film ci fa infatti “toccare con mano” come potrebbe andare il mondo in un futuro abbastanza prossimo. Lo fa con una esposizione di lucida e dettagliata chiarezza che riesce a impressionarci (e disturbarci) proprio, per la logica stringente della rappresentazione delle cose.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Si puo' vedere,ma rimane un film freddo e glaciale.
leggi la recensione completa di ezioUn film a cui manca poco per essere Cinema (con quella C lì bella in grande) ma a cui manca poco anche per non essere. Si ferma lì a metà, più votato alla positività che al fallimento.
commento di fra_pagatratto da un romanzo (che non ho letto), è un film cupo e claustrofobico. una discesa agli inferi graduale e senza via d'uscita. attori in parte ma storia pesante. ma senza avere letto il libro forse il mio giudizio ne risente.
commento di liganovUn magnifico messaggio rovinato da una regia carente, che rende il film soporifero. Angoscioso (come dev'essere), ma troppo, troppo lento
commento di shevaleo