Regia di Gore Verbinski vedi scheda film
Protagonista un camaleonte che soffre di crisi d’identità, Rango, filiforme, corpo a scaglie, testone verde e due occhi a palla, perduto nel deserto del Mojave. Il western in tutte le sue declinazioni, da Ford a Leone, da Peckinpah a Eastwood - che si materializza in un “cameo” orrorifico - è il genere scelto per il primo film d’animazione realizzato da Gore Verbinski, il regista della saga Pirati dei Caraibi, in sodalizio con la Industrial Light & Magic. Johnny Depp presta al camaleonte voce (in originale), corpo e personalità, almeno nelle intenzioni del regista che ha realizzato un film live per poi passare all’elaborazione in computer graphic. Errore madornale. Solo Zemeckis ha saputo creare l’ibrido perfetto “ricalcando” gli attori catapultati in un mondo a parte. Qui invece i pupazzetti, che dovrebbero vivere di vita propria, si limitano a fare il verso al reale nella loro infelice prigione grafica. Un bestiario di contorte creature color fango, fuse nella Polvere, il villaggio western dove finisce Rango, sceriffo per caso, spaccone, millantatore e alla fine eroe. Il popolo di freak, ispirato alle viscide forme tentacolari dei “pirati”, disintegra l’incanto del wonderland in una parodia di tutti i luoghi comuni del Far West. Unico pregio, un’inedita e disgustosa atmosfera splatter.
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