Regia di Gore Verbinski vedi scheda film
Gore Verbinski è un giocherellone. Fin dal brillante esordio con Un topolino sotto sfratto ha dato prova di saperci fare con trucchi ed effetti speciali, come dimostra peraltro anche la trilogia di Pirati dei Caraibi. Rango, il suo primo film interamente d' animazione, è l'ulteriore prova di una capacità non comune di riuscire a ottimizzare la sua carica visionaria. L'occasione gliela fornisce la sceneggiatura del premio Oscar John Logan, nella quale un camaleonte (chissà perché definito "lucertola" nel film) con ambizioni attoriali finisce in un paese del deserto del Nevada (siamo nel www, il wild wild west…) che sta vivendo un'imponente emergenza idrica. Il suo istrionismo e una buona dose di fortuna lo portano ad essere visto come l'uomo - pardon, il camaleonte - della salvezza. Ovvio che quando la messa in scena viene a galla, Rango (questo il nome del rettile) si industrierà per trovare una vera soluzione a danno degli speculatori.
Apologo ambientalista nel quale si spreca il citazionismo (da Paura e delirio a Las Vegas ad Apocalypse Now, passando per Chinatown, E.T. e perfino I basilischi, senza contare i riferimenti al western declinati in tutti i modi, da Ford a Peckinpah, Leone e Eastwood) e che conferma ancora una volta che i cartoni animati stanno diventando sempre di più un diversivo per gli adulti, possibilmente cinefili.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta