Regia di Gore Verbinski vedi scheda film
Rango, una lucertola (ma sembra più un geco o un camaleonte) domestica con velleità d'attore, cade accidentalmente dal suo terrario durante un viaggio in macchina e, smarritasi nel deserto, finisce in un tipico villaggio del vecchio West (chiaramente abitato da animali antropomorfi), dove, grazie a fortunate coincidenze e sfruttando con grande faccia tosta le sue abilità recitative, viene scambiato per un mitico pistolero. Ingaggiato così come nuovo sceriffo del villaggio, comincia ad indagare sulla scomparsa delle riserve d'acqua (cruciali per la sopravvivenza della cittadina), arrivando ben presto ad intuire che sono state accaparrate dal malvagio potente di turno, che le usa come un cappio per tenere sotto controllo la popolazione e impedire che intralci i suoi loschi affari. Interessante tentativo di realizzare un film d'animazione "per adulti" (la pellicola, infatti, è assolutamente inadatta ai bambini), caratterizzata da personaggi tutt'altro che giocattolosi (anzi... brutti, sporchi e un po' impressionanti), umorismo maturo e ampie citazioni dell'epopea spaghetti western, che viene saccheggiata a piene mani lungo tutta la durata della storia (a un certo puinto compare persino un simil-Clint Eastwood). Confesso di non aver mai amato il cinema di Gore Verbinski, a cominciare dalla fotografia cupa e tetra che di solito lo contraddistingue, ma devo riconoscere al regista americano una certa personalità espressiva e, sebbene forse sopravvalutato, un discreto talento. Con questi presupposti, "Rango" si lascia vedere volentieri, pur senza, almeno nel mio caso, suscitare particolare sussulti: voto di ampia sufficienza. Ah... dimenticavo... molto carine le canzoni in stile Mariachi che accompagnano il film...
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