Regia di Anatole Litvak vedi scheda film
Un gruppo di truffatori guidati da Yul Brinner cerca di spacciare Ingrid Bergman per la granduchessa di Russia Anastasia Romanov, miracolosamente scampata al massacro della famiglia imperiale nel 1918. Il film è vagamente ispirato alla vera storia di Anna Anderson, una polacca che affermò sempre di essere Anastasia (il cui nome, ironicamente, significa “la risorta”) e che del resto fu solo la più famosa fra le tante sedicenti figlie dello zar che circolarono per decenni. Spettacolo un po’ vecchio stile, che si solleva solo verso la fine: prima nel confronto con la gentildonna di corte, che crede di riconoscere nella Bergman la vera Anastasia; poi nella conclusione, che invece sembra rovesciare tutto ma rimane sostanzialmente aperta.
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