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Mi permette babbo!

Regia di Mario Bonnard vedi scheda film

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La recensione su Mi permette babbo!

di zombi
6 stelle

la solita commediola che riappacifica col mondo. di quelle che inizia con la voce narrante che introduce i personaggi mentre la telecamera s'inoltra nel quartiere di roma che interessa la storia. qui la storiella racconta di alberto sordi che al solito non ha voglia di lavorare ma ha avuto la fortuna di sposare l'unica figlia femmina del benestante macellaro aldo fabrizi. famiglia di lavoratori hanno diverse macellerie. nonostante i due mattatori, il film trova il tempo anche di introdurre gli altri personaggi a partire dal nonno(turi pandolfini secco siciliano figura nota di molti film di quell'epoca), proseguendo con la moglie(gina amendola)che non capisce mai quello che gli dice il marito e i tre figli maschi con tullio in primis(il bello e aitante sergio raimondi), ma soprattutto col maestro di canto di rodolfo, edmondo aragona(achille majeroni) e sua moglie sonia(paola borboni)che parla intercalando un sacco di francesismi in attesa spasmodica dei filetti che rodolfo porta in paga alle lezioni. poi ovviamente ci sono aldo fabrizi, brontolone che sopporta il genero solo per il bene della figlia, e appunto rodolfo, alberto sordi, che qui rende il suo personaggio ancora più insopportabile del solito. quindi, "solita commediola" che prende un significato ben più ampio. perchè se fabrizi e sordi riempiono il film con i loro vezzi e le loro facce, la sceneggiatura riesce ad essere leggera abbastanza da sfruttare i tic di due attori famosi senza che questi risultino oggi forse più che allora, stancanti e ripetitivi. poi se sordi qui riesce ad instillare una sorta di schizofrenia al suo personaggio svogliato nel lavoro, ma altrettanto motivato a sfondare nel canto in cui crede non solo di eccellere, ma addirittura di brillare di una luce particolare, il grande aldo intrattiene dei gustosi duetti con gina amendola, moglie e buoi dei paesi tuoi, in cui lui ammicca e lei non capisce mai. achille majeroni e paola borboni interpretano due poveracci che hanno trovato in sordi un'apparentemente sicura fonte di sostentamento. solite commediole, ma che fa sempre un gran piacere vedere.

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