Regia di Goran Dukic vedi scheda film
Nel film si vuole immaginare che ci sia un mondo parallelo, un al di là, in cui le persone che si sono suicidate si ritrovano e vivono un’altra vita in cerca di una felicità negata o non trovata nel mondo reale, quel mondo che drasticamente hanno lasciato. Questa è la storia del suicida Zia che anche qua ripercorre le sue paure ed angosce in un mondo dove tutto è trasandato, così come i personaggi che incontrerà nella sua esperienza alternativa.
Attraverso il surreale si tenta di rappresentare un tema sensibile quale il suicidio, l'idea c'è, ma il tipo di film di per se risulta già di difficile realizzazione. Il risultato, un lavoro opaco e noioso, come il mondo dei suicidanti. Insomma questo mondo irreale non suscita interesse, non è drammatico né tantomeno fa sorridere, è solo un mondo spento e monotono come il film che scorre lento per tutti i suoi 88 minuti di proiezione.
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