Regia di Nelson Pereira dos Santos vedi scheda film
Meno denso, meno parlato, meno irrequieto di "Rio 40 Graus", questo film si concentra sulla figura di un talento del Samba, sfruttato dall'industria discografica e sconfitto da una società in equilibrio precario. Alla struttura corale di "Rio 40 Graus", Dos Santos contrappone un ritmo più quieto, intensifica i piani fissa, esalta la dolce ed eccitante ipnosi provocata da una languida melodia carioca, introduce una robusta struttura a flashback che verrà poi sviluppata di "Boca De Ouro". Protagonista assoluta è, una volta ancora, la musica, a cui vengono dedicate larghe parti del film, senza intenti "turistici", ma con la consapevolezza di come il folklore musicale di un popolo sia segno di identità nazionale così come di catarsi tanto sociale quanto individuale: in questo senso, le sequenze più belle di un film in cui la vita sfocia naturalmente dalla morte, così come l'euforia dalla sofferenza, sono il Samba improvvisato in un salotto da un'intera famiglia e il carrrello sulle favelas alternato al canto solitario del protagonista a bordo di un treno.
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