Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
Alcuni ex compagni di classe, trascorsi una ventina d'anni dal conseguimento del diploma, sono chiamati, per un vizio non ben specificato, a ripetere l'esame di maturità. Pertanto riprendono i contatti tra loro, e tornano a formare un gruppo di amici ben affiatati, come tanti anni prima, formalmente per studiare insieme, di fatto per condividere speranze, problematiche; tirare un bilancio della propria vita e risolvere questioni (sentimentali) rimaste in sospeso.Iprotagonisti di questo film di Paolo Genovese sono lo specchio di tanti giovani italiani, a cavallo tra i trenta ed i quaranta anni, che hanno difficoltà a vivere la stessa vita che la società dei loro genitori percepiva quale ideale. Riluttanti nell'assumersi responsabilità, tenacemente attaccati alla loro adolescenza, egoisti e complessati. Il pregio del film è nella buona rappresentazione che il regista fornisce di questa categoria sociale; la storia è poco più di un pretesto, un espediente che il regista utilizza per caratterizzare i suoi personaggi; studiarli, e, grazie al confronto reciproco, farli smettere di essere "immaturi". Così, lo psicologo le cui certezze sono messe in crisi dall'arrivo di un figlio, supera paure ed ansie che l'avevano portato tra l'altro al deterioramento del rapporto con la compagna, finendo per accettare il fatto compiuto; la chef-ninfomane riesce ad innamorarsi; l'agente immobiliare coccolato dalla madre trova uno stimolo per uscire dalla casa dei genitori ed iniziare una storia con la ex compagna di classe, una divorziata un po' con la testa tra le nuvole costantemente richiamata all'ordine dalla propria figlioletta, etc.; il film si conclude con la consapevolezza di ciascuno dei personaggi che il tempo è passato, ed è tempo che alla maturazione anagrafica si affianchi quella dello spirito, con uno sguardo malinconico alle nuove generazioni di ventenni, che hanno poco in comune con i loro predecessori. Il film analizza i protagonisti esclusivamente dal punto di vista sentimentale, studiano i rapporti reproci, o quelli che essi hanno con i loro partner. Nessuno di loro sembra essere in difficoltà economiche e ciò stride con una società alle prese con la crisi dilagante dal 2008. Tra gli attori ho apprezzato Barbara Bobulova e Ricky Memphis; bravi comunque anche gli altri, tranne Ambra Angiolini, poco spontanea. Sulle scenografie, c'è poco da dire. Esterni ed interni rappresentano un'Italia benestante di qualche anno fa. Una commedia agrodolce con un soggetto interessante ed attuale.
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