Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
Un solo mese dopo La Banda dei Babbi Natale, che ha avuto una laboriosa postproduzione, Paolo Genovese è di nuovo in sala con Immaturi. Anche questa volta non risulta sgradevole bensì apparentemente innocuo, ma il bilancio generazionale di 40enni ex liceali del classico, radunati dall’improbabile incidente burocratico che li costringe a rifare l’esame di maturità, propone un ritratto da cinema dei “telefonini bianchi”, del tutto avulso dalla realtà di oggi. Il bamboccione è tale non per via del precariato montante, ma solo perché si trova meglio a casa di mammà; la coppia che quasi entra in crisi per una gravidanza inattesa non si interroga minimamente su come manterrà il bambino in questa economia... Pure gli altri sono tutti borghesi benestanti: non c’è un solo elemento perturbante in questo ritratto zuccheroso fino all’irritazione e l’unica ad avere qualche problema è una madre single. Il personaggio della Bobulova rischia infatti di perdere un buon lavoro nel marketing, peccato che il product placement sia tanto invadente da azzerare ogni riflesso sociale. Dunque una sorta di Grande freddo ridotto a pura evasione, con ritmi e situazioni più o meno da fiction Tv. Forse per dimenticare, ma soprattutto da dimenticare.
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