Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
La maggior parte dei film italiani degli ultimi anni pare ormai non saper prescindere da un cast “abbondante” e da una confusione di storie e storielle, tutti intrecciati tra loro in maniera spesso ulteriormente complicata da una regia confusionaria. Il tutto, non si fa fatica a immaginarlo, per evitare che gli spettatori capiscano (o almeno che lo capiscano più tardi possibile) quanto sia evidente la penuria di idee. Da questo punto di vista, “Immaturi” fa eccezione. Un film garbato, intenso, dal gran ritmo, in cui il cast è sicuramente più numeroso della media, ma certamente la sceneggiatura e i dialoghi sono la forza primaria della pellicola. La trama parla di un gruppo di ex compagni di scuola che viene chiamato a rifare l’esame di maturità vent’anni dopo, a causa di un refuso burocratico: l’occasione è buona sia per i protagonisti, che confrontano i vecchi tempi con la modernità, sia per gli autori, in grado di mostrare quanto sia cambiata l’Italia negli ultimi anni. Guardare due quasi quarantenni costruire sulla spiaggia una pista per biglie raffiguranti grandi ciclisti è al contempo poetico e ridicolo: è dunque veicolo di sentimenti forti, aldilà del punto di vista da cui lo si guarda. Un tema decisamente pregnante per il film sta nel rappresentare il forzoso esame di maturità come una punizione necessaria: da un lato per capire quanto l’età adulta abbia sottratto alle loro personalità, divenute incasinate e distratte, dall’altro per far capire che la maturità scolastica è in realtà un passaggio verso l’età adulta che loro non hanno mai completamente compiuto (vedi il rapporto con i partner, con i figli, con i genitori)…
Nel complesso si tratta di un film molto grazioso, scritto veramente bene e diretto con maestria da quel Paolo Genovese ormai completamente padrone del genere commedia, coadiuvato da un cast di attori (Memphis, Bova, Angiolini , Bizzarri, Kessisoglu, Bobulova, Ranieri, Michelini…) giovani e bravi. La visione del film è un piacere per gli occhi e, qualora nella fascia tra i 30 e i 40 anni, anche un piacere per l’anima.
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