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Immaturi

Regia di Paolo Genovese vedi scheda film

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La recensione su Immaturi

di mm40
2 stelle

Se in Italia Paolo Genovese è uno dei più affidabili 'giovani' (ha 44 anni quando gira questo film) registi di commedie, è chiaro che c'è poco da gioire o da entusiasmarsi sul futuro del nostro cinema: ma anche sul presente. Perchè oltre al discreto mestiere, davvero, in questo Immaturi - soggetto e sceneggiatura del regista, merito che va riconosciuto - c'è pochissimo. C'è un cast paratelevisivo - proveniente per lo più da bolse fiction o da squallidi contenitori tv - composto da quarantenni rampanti (Bova capoclasse, ma anche Ambra, meno indecente di quanto si possa supporre, la Bobulova, Luca & Paolo, la Caprioli, Ricky Memphis), con un paio di fuori quota, Mattioli e la Ralli; c'è una mediocre (nel senso di un passo sotto alla media) colonna sonora di Andrea - figlio di Tonino - Guerra; ci sono un ritmo sonnolento e una prevedibilità di scrittura non indifferenti, che trascinano ripetutamente lo spettatore verso lo sbadiglio; e soprattutto c'è tanta approssimazione nella costruzione di qualcosa in cui gli italiani, per almeno trent'anni (dai '50 ai '70) hanno primeggiato in tutto il mondo: la commedia. Immaturi, oltre che di palese mancanza di originalità, soffre - probabilmente in modo assolutamente involontario - la presunzione del ritratto generazionale, mancando quasi completamente di autoironia; inoltre i limiti di recitazione sono pesantucci (Ambra traballa, la Bobulova sembra in 'giornata no', Luca & Paolo sono - a voler essere gentili - fuori posto e nemmeno fra gli altri nomi ci sono grandi garanzie) e le forzature logiche che la storia porta avanti imperterrita pur di raggiungere un dolceamaro lieto fine alla lunga stancano. Carina l'idea di partenza, ma ben presto la trama rovina in un cumulo di luoghi comuni sull'Italia odierna che ricorda da vicino - tranne che per la volgarità di base, fortunatamente qui mancante - quella raccontata dai Vanzina. Basti pensare a un dettaglio (che sarà pure tale, ma è fondamentale in realtà): i protagonisti sono un neuropsichiatra, un dj (di radio RTL 102.5, alla faccia della sponsorizzazione occulta!), una manager, un agente immobiliare, una cuoca. Tutti professionalmente realizzati, ma soprattutto tutti impiegati. Pura utopia per qualsiasi gruppetto - scelto completamente a caso - di quarantenni nell'Italia del 2011. E quando il cinema rimane un (lungo) passo indietro alla realtà, la finzione si svela per tutto ciò che è: fuffa, materia vacua e inservibile, che rigetta lo spettatore anzichè accattivarlo. 1,5/10.

Sulla trama

Gruppo di quarantenni, ex compagni di liceo, si ritrova a dover dare di nuovo la maturità: per un errore burocratico i loro esami di vent'anni prima sono stati annullati. Riaffiorano antiche amicizie, intese più o meno forti, amori mancati e soltanto sognati...

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