Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
Un'altra stupida commedia italiana. Irritante per di più, nel suo smorzare i toni a tutti i costi, nel suo mettere in scena una generazione di quasi quarantenni le cui caratterizzazioni appartengono più ad uno scenario da barzelletta che alla quotidianità. Scrive e dirige tal Paolo Genovese, sodale un tempo di quel Luca Miniero di "Benvenuti al nord/sud" e marpione tanto quanto. Il canovaccio è quello tipico nostrano: avere un'ideuzza/pretesto alla base di tutto, mettere assieme qualche attore in voga al momento e magari accompagnarlo a qualche comico televisivo e poi via libera a gag telefonate, ragazzate varie, finte problematiche esistenziali risolvibili in un battito di ciglia e tanta bella morale spicciola da elargire ai quattro venti. Boh, sarà il periodo, sarà che non ci trovo nulla da ridere ma film come questo mi pare offrano un quadro ingannevole, distorto della realtà dove i problemi non sono rappresentati da mammoni, furbetti con la sindrome di Peter Pan, eterni indecisi, sesso-dipendenti e così via. Un film brutto quindi, messo in scena secondo gli standard impersonali delle grandi produzioni del belpaese e privo del benché minimo guizzo persino nella colonna sonora che affida il suo pezzo chiave ad un altro talento sprecato come Alex Britti. A tratti il messaggio subliminale sembra : questo è quello che passa il convento, accontentatevi! Giammai rispondo io ma è in arrivo il seguito, si salvi chi può.
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