Regia di Giulio Manfredonia vedi scheda film
Ma dai, non solo questo film mi è piaciuto, ma penso diverrà un cult movie, con persone che tra 20 anni sapranno tutte le battute a memoria. Perché di battute ben congegnate e di situazioni geniali, questo film è ricchissimo. Scritto con attenzione e ispirazione, ha per protagonista Cetto Laqualunque, un malavitoso senza pregi, e con tutti i difetti possibili. Si saranno divertiti un sacco coi costumi, di un trash senza limiti, e con le situazioni polically mai così scorrect.
Albanese è in grandissima forma; le sue battute sono innumerevoli, ricorderei la paternale al figlio (“Si comincia con il dare la precedenza all’incrocio, si finisce ‘recchioni), o il saluto al suo entourage (“Cari amici e care, TROPPO CARE, assessoresse”), ma andrebbe subito rivisto per apprezzare l’incredibile cafoneria del personaggio. Insomma, me lo aspettavo brutto, e l’ho trovato carino. Il contrario di Che bella giornata, che mi aspettavo carino, e l’ho trovato mica granchè, anzi. Questo di Albanese è stato il suo rivale al botteghino (rivale ma sconfitto) ma è superiore come film. Insomma mi sono divertito e do 7. Mi era stato detto che il personaggio non reggeva la lunghezza del film, e invece la regge alla grande. Il fatto che alcune uscite del Cetto ricordino i nostri politici (che magari l’hanno anche superato), fa capire in che mani siamo messi, ma è un altro discorso. Qua è nato l’equivalente di Fantozzi per i nati negli anni ’90.
Grande Albanese, grande.
Bravo
Giusta
Perfetto
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