Regia di Ugo Fabrizio Giordani vedi scheda film
Ma si tratta di un cinepanettone in anticipo o di un cinecocomero in ritardo? Agli stracultisti l’ardua sentenza. Di sicuro è il tipico film vacanziero, genere italiani all’estero, che se fosse una fiction da guardare sparecchiando all’ora di cena non sarebbe neanche male. Senza volgarità e minimo garantito di natiche in tanga. Si parte dal solito bla bla sulla crisi che colpisce un po’ tutti, per raccontare la vita difficile, con Sordi che viene esplicitamente tirato in ballo, di un assicuratore (Brignano), classe media e mediocre: villetta con piscina e con il mutuo, due figlie alle prese con i telefonini e i turbamenti dell’adolescenza, tre macchine e una moglie (Dazzi), tanto per condividere le rate per l’aria condizionata. Finiranno tutti nel villaggio vacanze tra le dune e le palme, con il miraggio di compiacere il capo supercafone (Panariello), che tra un intrallazzo e l’altro medita di tagliare i costi, ma troveranno un altro impiegato (Casagrande), aspirante silurato, che ha avuto la stessa idea. Tra una scappatella con la escort che si addormenta, giochi di parole dervishi-dentisti, e qualche sorrisone di Laura Torrisi, fidanzata Pieraccioni, un po’ tutti capiranno che la dignità non ha prezzo. Per tutto il resto c’è Mastercard.
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