Regia di David Fincher vedi scheda film
Se questo film ha appassionato tanto, è perché tutti in qualche modo se ne sentono protagonisti. L'exploit incredibile di facebook ha colpito tre generazioni in un colpo solo, un evento già di per sè miracoloso; facebook ha fatto avvicinare alla rete ma soprattutto alle comunità virtuali persone che mai avrebbero immaginato di farlo ed ha sfruttato un'idea geniale, facendo leva sulle manie di protagonismo/voyeurismo della gente. Che senso ha violare i dati di una persona se possiamo portarla a darceli di sua sponte? Il miracolo di Zuckerberg ha toccato tutti e questo è funzionale all'impatto della pellicola che lascia lo spettatore interdetto non solo per la storia in sè ma soprattutto nel tentativo di visualizzare il collegamento con la propria realtà di tutti i giorni. Il film in fondo narra di una banale causa per violazione di proprietà intellettuale, introducendo nel frattempo la genesi di facebook attraverso la vita del suo creatore: un nerd disadattato e potenzialmente autistico, con manie di grandezza ed una sensibilità che emerge solo a tratti. Il cinismo di certe considerazioni e di certi atteggiamenti, condito da gustose perle di saggezza moderna, fa il resto. Uno spaccato dell'era moderna di cui tutti siamo attori non protagonisti. Nel complesso un film sufficiente ma dal grande impatto mediatico e solo per questo merita decisamente una visione.
Decisamente buona.
Astuto. Si sta godendo elogi da genio, di fatto ha solo messo in scena la biografia del più ricco ventenne del pianeta giocando d'anticipo su tutto e tutti. Gran tempismo ma nessuna genialità.
Non l'avrei mai detto ma si è comportato egregiamente. Perfetto per il ruolo.
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